Inventario
Fondo
Fondo Cav. Pietro Torrione
Data: 1515 - 1970
Datazione calcolata
Il Fondo Cav. Pietro Torrione è costituito da documenti originali (tra cui una fotografia) e copie ordinati in 49 fascicoli. L'arco cronologico di riferimento va dal 1515 al 1970.
La documentazione si riferisce all'attività di ricercatore e di divulgatore del cavalier Torrione (1913-1971), quindi non a quella strettamente connessa alla direzione della Biblioteca Civica di Biella (1946-1971).
Si tratta di documenti piuttosto vari, per lo più riferiti alla Città di Biella, con una certa prevalenza per quanto riguarda il periodo napoleonico.
Tale raccolta pone alcuni interrogativi sulla sua stessa natura e sulla opportunità o meno di mantenerla integra.
Alcuni documenti, quando non interi fascicoli, sono stati inventariati in questo contesto perchè così reperiti, ma senza avere effettive certezze circa la "appartenenza" alle carte che il cavalier Torrione stava studiando al momento della morte, o prima. Una certa quantità di esse, infatti, dovrebbe essere reinserita tra gli atti costituenti l'Archivio Storico della Città di Biella (Archivio di Stato di Biella). Più arduo il compito per quei documenti provenienti da altri archivi (di altri comuni, ecclesiastici ecc.).
In ogni caso, inventario alla mano, oggi è più facile consultare tali testimonianze e, in futuro, sarà più agevole prendere decisioni in merito.
Per quanto riguarda l'ordinamento imposto, si è proceduto semplicemente in ordine cronologico, tranne nel caso dei due fascicoli relativi a Giovanni Battista Marocchetti, ai due inerenti la tela del Van Dyck connessa con la Famiglia Scaglia di Verrua e ai due attinenti al deputato Luigi Guelpa, per i quali si è preferito derogare alla regola generale per un avvicinamento in ragione tematica.
In generale si è poi mantenuta la fascicolazione imposta dallo stesso Pietro Torrione (o da chi per lui), anche quando, in molti casi, sarebbe stato più corretto generare singole unità archivistiche per ciascuno dei pezzi contenuti in quei fascicoli generici, e spesso corposi. Tali potenziali unità archivistiche sono state puntualmente descritte in quanto contenuto dei fascicoli che le contengono.
In ultimo, proprio per valorizzare la presenza di documenti originali (lo sono anche quelli prodotti dal cavalier Torrione, ovviamente, ma il principio evidenzia quelli più antichi, su cui lo studioso lavorava), si è scelto di segnalare esplicitamente la loro esistenza nella descrizione del contenuto dei fascicoli con un'indicazione in grassetto.
La documentazione si riferisce all'attività di ricercatore e di divulgatore del cavalier Torrione (1913-1971), quindi non a quella strettamente connessa alla direzione della Biblioteca Civica di Biella (1946-1971).
Si tratta di documenti piuttosto vari, per lo più riferiti alla Città di Biella, con una certa prevalenza per quanto riguarda il periodo napoleonico.
Tale raccolta pone alcuni interrogativi sulla sua stessa natura e sulla opportunità o meno di mantenerla integra.
Alcuni documenti, quando non interi fascicoli, sono stati inventariati in questo contesto perchè così reperiti, ma senza avere effettive certezze circa la "appartenenza" alle carte che il cavalier Torrione stava studiando al momento della morte, o prima. Una certa quantità di esse, infatti, dovrebbe essere reinserita tra gli atti costituenti l'Archivio Storico della Città di Biella (Archivio di Stato di Biella). Più arduo il compito per quei documenti provenienti da altri archivi (di altri comuni, ecclesiastici ecc.).
In ogni caso, inventario alla mano, oggi è più facile consultare tali testimonianze e, in futuro, sarà più agevole prendere decisioni in merito.
Per quanto riguarda l'ordinamento imposto, si è proceduto semplicemente in ordine cronologico, tranne nel caso dei due fascicoli relativi a Giovanni Battista Marocchetti, ai due inerenti la tela del Van Dyck connessa con la Famiglia Scaglia di Verrua e ai due attinenti al deputato Luigi Guelpa, per i quali si è preferito derogare alla regola generale per un avvicinamento in ragione tematica.
In generale si è poi mantenuta la fascicolazione imposta dallo stesso Pietro Torrione (o da chi per lui), anche quando, in molti casi, sarebbe stato più corretto generare singole unità archivistiche per ciascuno dei pezzi contenuti in quei fascicoli generici, e spesso corposi. Tali potenziali unità archivistiche sono state puntualmente descritte in quanto contenuto dei fascicoli che le contengono.
In ultimo, proprio per valorizzare la presenza di documenti originali (lo sono anche quelli prodotti dal cavalier Torrione, ovviamente, ma il principio evidenzia quelli più antichi, su cui lo studioso lavorava), si è scelto di segnalare esplicitamente la loro esistenza nella descrizione del contenuto dei fascicoli con un'indicazione in grassetto.