Il Museo del Territorio Biellese è il museo della Città di Biella che raccoglie testimonianze dell’intero territorio da Viverone al Lago della Vecchia, dalla Bessa al Monte Rubello. La visita al museo, collocato entro il chiostro addossato alla basilica di San Sebastiano, vi permette di compiere un viaggio nel tempo che parte dalla preistoria sino al Novecento. L’edificio che ospita il museo è stato voluto da Sebastiano Ferrero e così la sua storia si intreccia con quella di uno dei maggiori protagonisti del Rinascimento presso la corte di Lodovico il Moro e che a Biella ha voluto costruire uno splendido esempio di architettura di ispirazione lombarda con linee e dimensioni di grande bellezza.
Dopo la visione della mappa del territorio biellese che compare nella grande galleria d’ingresso del Museo, quasi ad avvolgere in un grande abbraccio il visitatore, il museo si sviluppa su due percorsi che si intersecano: uno dedicato alla sezione archeologica ( dalla paleontologia al Medioevo), l’altro dedicato alla sezione storico-artistica ( dal Rinascimento al collezionismo del Novecento).
Il Museo è stato inaugurato nel dicembre 2001 per raccogliere e conservare il patrimonio biellese e si è arricchito nel corso degli anni con l’allestimento di varie sezioni: nel maggio 2011 è stata inaugurata la sezione archeologica che si apre con i fossili marini del Biellese – quando era sommerso dal mare – prosegue con la Bessa, la necropoli romana di Cerrione e di Biella sino al Medioevo dolciniano. Un allestimento di grande impatto che, anche grazie al multimediale, crea suggestioni, emozioni e può essere apprezzato da chi voglia recuperare un forte legame con l’identità del territorio, la sua storia, la cultura e il gusto di una area alpina e di confine.
C’è però anche un’altra anima del Museo, quella legata ai collezionisti locali con la raccolta di grandi capolavori dell’Ottocento e del Novecento: uomini e donne che sono stati i notabili di Biella, ma che con grande generosità hanno lasciato a tutti la possibilità di godere della bellezza dei capolavori, come le opere di Longoni, Carrà, Pelizza da Volpedo, Calderini, Delleani.