E' attivo nel lanificio dal 1842 fino alla morte ed ha un ruolo chiave nello sviluppo dell'azienda e il raggiungimento di notevoli risultati dopo la metà del secolo, in due stabilimenti di grandi dimensioni.
Negli anni 1843-1845 si reca a Verviers, in Belgio, a studiare le tecniche di fabbricazione di panni lana e a far pratica sulle nuove “meccaniche”; in Belgio sarà acquistata la maggior parte dei macchinari negli anni seguenti. Cura la qualità del prodotto, comprando le migliori lane sui mercati internazionali e analizzando ciò che si produce nei principali centri tessili europei, in particolare ad Elbeuf, all'epoca ritenuta una delle migliori aree di produzione; non a caso invia i propri nipoti nella cittadina francese a studiare e dalla stessa città provengono la maggior parte delle raccolte di tendenza (campionari di tessuti utilizzati come fonte di ispirazione) custidite nell'Archivio Lanifici Vercellone.
Assume molte cariche pubbliche: sindaco di Sordevolo dal 1866 al 1880, tre volte presidente della Banca Biellese, vicepresidente della Società di Fabbricanti di panni lana. Figura tra i fondatori dell’Associazione Nazionale dell’Industria Laniera, prima associazione imprenditoriale italiana fondata a Biella il 14 gennaio 1877 con il sostegno di Quintino Sella, della quale assume la seconda presidenza dopo Alessandro Rossi di Schio.
All'inizio degli '60 Serafino avvia la costruzione della propria casa al di fuori della frazione di Rubiola, dove per tradizione i Vercellone abitano ed hanno una delle due aziende; la villa viene costruita sulla piazza principale del paese, proprio di fronte alla chiesa.
Rappresenta la manifestazione dello status sociale raggiunto da Serafino; progetto, arredi, decorazioni, giardino sono affidati a professionisti e artigiani torinesi, tra questi l'ing. Camusso, che porterà a termine la facciata della chiesa di San Filippo, e il pittore Placido Mossello, autore della decorazione degli appartamenti reali al Castello della Mandria. I riferimenti sono quindi da cogliere nel gusto e negli ambienti alto borghesi della capitale, che Serafino dimostra di conoscere molto bene.