Ente
Lanificio Vercellone e Ferrero
- Storia istituzionale
- Il 3 giugno del 1824 i fratelli Giovanni, Giuseppe, Giacomo Vercellone, figli del defunto Giovanni Battista, stipulano una società con Antonio di Guglielmo Ferrero di Nizza e proseguono l’attività del precedente Lanificio Giovanni Battista Vercellone, mantenendo e potenziando per gli aspetti commerciali la sede torinese, detta il negozio di Torino e situata in via dei Mercanti 14.
Il 30 giugno 1841 la società viene risolta e pochi mesi dopo viene sottoscritto un accordo con gli eredi di Antonio Ferrero, deceduto pochi mesi dopo la chiusura della stessa; sottoscrivono tale accordo i fratelli Giuseppe e Giacomo Vercellone, ed i nipoti Giovanni Battista, Francesco e Serafino a cui Giovanni Vercellone aveva ceduto la sua parte nel settembre 1841.
Gli eredi di Antonio Ferrero sono Angelo e Luigi Suant e usufruttuarie Margherita e Teresa Ferrero.
Angelo Suant già dipendente del Lanificio Vercellone e Ferrero almeno dal 1831, continuerà il proprio rapporto di lavoro con la nuova società fino al 1879.
Dai documenti emergono alcuni aspetti che contraddistinguono l’operato della Vercellone e Ferrero. Le lane vengono acquistate prevalentemente a Pest, in Ungheria; ma si evidenziano rapporti con l’intera Europa, ben riscontrabili nella corrispondenza e nella contabilità.
Molte lavorazioni avvengono esternamente; si segnalano ad esempio tra i filatori esterni i fratelli Boussu e Paolo Amosso, entrambi di Biella; la Maurizio Sella e la Crolle di Mosso per il guernissaggio, oltre ad alcuni registri dei tintori e tonditori. Le operazioni di tessitura sono ripercorse in una serie di registri che coprono l’intero periodo di attività della ditta; analogamente si ritrova il dettaglio delle vendite e delle spedizioni dal lanificio di Sordevolo al negozio di Torino.
Nel 1835 Lorenzo Enriotti di Sordevolo viene assunto come direttore della fabbriche di Sordevolo e Muzzano.