Ente
Stabilimento Meccanico Biellese
- Società Anonima Stabilimento Meccanico Biellese con Fonderia, già Tamagno, Musso e G. Squindo (altra denominazione di autorità)
- Stabilimento Meccanico Biellese con Fonderia (altra denominazione di autorità)
- Link esterni
- Wikipedia
- Giovanni Treccani
- Luoghi di attività
- Luogo:
- Via Lamarmora - Biella
- Storia istituzionale
- "«L’anno 1901, alli 31 ottobre, in Biella, nella casa del signor Squindo Giuseppe, situata nel rione Rossigliasco ed al numero anagrafico 15 della via Alfonso Lamarmora. Avanti di me Bellia Camillo, notaio colla residenza in Pettinengo», alla presenza dei 37 soci costitutori nasce la “Società Anonima Stabilimento Meccanico Biellese con Fonderia”. I primi due membri della nuova ditta erano Giuseppe Squindo e Antonio Tamagno. Sotto i loro si leggono i nomi di meccanici, di tecnici e di imprenditori locali che videro nel nuovo grande impianto metallurgico cittadino un’occasione di sviluppo e di profitto. Tra gli altri sottoscrittori si incontrano il perito meccanico andornese Antonio di Mansueto Galliari e il commerciante pollonese Francesco Pugno (già liquidatori della “Tamagno e Musso”), poi Eugenio Canepa, figlio di Giovanni e quindi nipote di Francesco, gli ingegneri Maglioli e Grupallo, una buona dozzina di industriali tessili (Calliano, Reda, Lesna, Bozzalla, Bona, Vercellone ecc.), avvocati, benestanti in cerca di dividendi, la vedova di Giovanni Musso, altri Squindo e altri Tamagno, e non ultimi i negozianti di ferramenta Mosca e Fogliano. Nei più di trent’anni successivi lo “Stabilimento Meccanico Biellese con Fonderia” progettò e produsse una quantità e una varietà considerevoli di macchine tessili, senza tralasciare commesse diverse che andavano dalla metallurgia ferroviaria e per i trasporti a fune (dagli ascensori alle teleferiche) alla carpenteria strutturale metallica per edifici e infrastrutture viarie.Non di rado negli archivi dei lanifici e delle filature attive all’epoca si trovano fatture e documenti diversi che attestano come macchinari di vario tipo in uso nei rispettivi stabilimenti fossero di “fabbricazione S.M.B.” e ritenuti del tutto equiparabili (fatti salvi i filatoi e i telai che ancora risultavano migliori se costruiti all’estero, tant’è che in via La Marmora non se ne producevano) a quelli di importazione francese, inglese e tedesca. Lo “Stabilimento Meccanico Biellese con Fonderia” ebbe comunque una storia amministrativa piuttosto travagliata, soprattutto dopo la Grande Guerra. Nel 1917 l’amministratore delegato è Pietro Squindo (1848- 1932), fratello di Giuseppe. Otto anni dopo, all’inizio del 1925, la sede della società è trasferita a Milano diminuendo la “biellesità” dell’azienda sotto la presidenza e la gestione di Giovanni Treccani (1877-1961), l’ideatore dell’omonima enciclopedia. Ma né la conduzione dell’esperto Squindo né quella dell’intraprendente Treccani riuscirono a salvare la fonderia. Nel 1934, dopo alcuni anni di crisi, la ditta cessò l’attività e i capannoni dello “Stabilimento Meccanico Biellese con Fonderia” furono rasi al suolo e sostituiti da edilizia residenziale".
[da Craveia D., Il meccano-tessile biellese dalla Restaurazione al Fascismo, in «Studi e ricerche sull’industria biellese», vol. 3, Bollettino DocBi 2012]
Lo stabilimento era specializzato nella costruzione di macchinari per la lavorazione della lana meccanica, per la preparazione alla cardatura delle fibre tessili in genere e per la cardatura e filatura di lana, vigogna, cotone. Produce apparecchi per l'apprettatura dei tessuti, per tintoria e per finissaggio, ruote idrauliche, turbine. All'inizio del XX secolo esportava anche nelle Americhe.
- Struttura amministrativa
- Presidente gr. Uff. senatore Giovanni Treccani; consigliere delegato ing. Giovanni Alfieri.
- Funzioni e attività
- Dal "Annuario Generale della Laniera", 1926: produzione di " Sfilacciatrici, battitoi per lana, per cenci e cascami, apritoi, assortimenti completi, carde per lana e fibre tessili in genere, divisori a 2 e 4 prese, macchine a molare e a placcare, orditoi meccanici, ratinatrici. Apparecchi per tingere, macchine per lavare, idroestrattori centrifughi. Essicatoi, lisseuses, carbonizzatori per lana in fiocco e tessuti. Folloni, lavaggi, guernizioni, presse idrauliche e meccaniche. Carde a cappelli per cotone. Macchine per la preparazione del cotone, imbozzimatrici (sizing), incollatrici, bobinatrici. Orditoi a sezioni, mansarde , spazzolatrici ".
Dal "Annuario Generale della Laniera", 1934: produzione di "Assortimenti lanieri completi per lana, cotone, amianto e fibre tessili in genere. Carde a lavoratori, divisori a due e quattro prese, sfilacciatrici, battitori per lana, cenci e cascami, apritoi, macchine a molare e a placcare, orditoi meccanici, ratinatrici. Apparecchi per tingere, macchine per lavare, idroestrattori centrifughi. Essicatoi, lisciatrici, carbonissaggi per lana in fiocco e tessuti. Folloni, lavaggi, guernissaggi, presse idrauliche e meccaniche. Carde a cappelli per cotone. Cardine per cappellifici. Macchine di preparazione per cotone, imbozzimatrici (sizing) tipo svizzero e tipo inglese, incollatrici, bobinatrici. Barche meccaniche per tingere matasse, battitori automatici (willow), orditoi a sezioni. ".