Persona
Trossi, Felice
- Nascita
- Luogo:
- Biella
- Data:
- 29 gennaio 1886
- Morte
- Luogo:
- Biella
- Data:
- 10 gennaio 1922
- Attività/mestiere/professione
- Qualifica:
- imprenditore tessile
- Titolo
- commendatore
- Biografia / Storia
- Figlio di Carlo e della marchesa Vitalina Mathieu Pian Villar, nacque a Biella il 29 gennaio 1886.
Il padre, prima commerciante in lane, fondò nel 1882 l’opificio di Vigliano Biellese diventato nel 1905 “Società Pettinatura Italiana Limited ” […].
L’orgoglio patriottico della famiglia risale al nonno Giuseppe, primo segretario e cerimoniere del Re Vittorio Emanuele II, e alla nonna Ernesta Raimondi, nota poiché incoraggiò e favorì segretamente la spedizione dei mille.
Felice Trossi, figlio unico, si preparò fin dalla giovinezza alla gestione dell’industria paterna acquisendo un’ampia cultura generale di stile anglosassone, la conoscenza delle lingue e degli ambienti lanieri di Francia, Inghilterra e Germania. Prima dei trent’anni assunse la responsabilità completa dell’azienda che, durante la guerra, dava la metà del preparato occorrente a tutta l’industria tessile italiana.
Destinò una parte degli utili d’impresa al settore agricolo, bonificando nel 1922 in Toscana e nel Lazio le ampie tenute di San Geminiello e Torre del Padiglione, dotando inoltre di moderni impianti la Società Agricola di Salussola, e, con il padre, lo stabilimento avicolo presso il castello di Gaglianico.
Fu consigliere del Comizio Agrario di Biella ed insignito, suo malgrado, del titolo di commendatore per meriti agricoli: in effetti non voleva saperne di titoli cavallereschi.
Tenace e geniale sul lavoro (compose alcuni saggi tecnici degni di pubblicazione), si distinse per generosità e per la sua non comune apertura sociale. Ne sono testimonianza i Villaggi giardino di Vigliano e Biella, le scuole, i refettori, l’infermeria e la sala di allattamento per le madri operaie, la Società Sportiva Erios, il cinematografo, l’aiuto agli invalidi e ai mutilati.
Pare non esitasse a sostenere nella sua Vigliano che “i guadagni dell’industria debbono ridondare a beneficio dei lavoratori”. Finita la prima guerra mondiale acquistò gran qualità di materiale utensile (attrezzi, casalinghi, coperte e vettovagliamento), messo all’asta dagli eserciti americano e inglese, per ridistribuirlo alle famiglie del costo di liquidazione. Nei suoi progetti, intorno a Vigliano si parla anche della realizzazione di un ospedale.
Sposato con la contessa Clementina Sella, nel 1908 ebbe un figlio, poi famoso: Carlo Felice Trossi, ardimentoso pilota automobilistico alla Mille Miglia (1931), vincitore della Biella-Oropa (1932) e presidente della scuderia Ferrari fino al 1934.
All’età di 36 anni, il 10 gennaio 1922, felice Trossi perse la vita in un tragico incidente. Così fu riportata la sciagura dalla Tribuna Biellese del giorno seguente: “Alzatosi di buon mattino, come di sua abitudine, partiva su un’automobile Lancia, verso le ore sette, alla volta di Torino. Era con lui lo chauffeur sig. Luigi Prola. Al volante era però lo stesso comm. Trossi che spesso amava dirigere personalmente la macchina. La vettura, nella rigida mattinata invernale, procedeva a velocità discretamente forte che aumentò nel rettilineo dopo Santhià. Tra Rondissone ed il passaggio a livello prima di Chiasso improvvisamente la macchina per le forti ineguaglianze della strada ancora gelata si sollevò sulle ruote posteriori…L’auto investì un paracarro che venne abbattuto completamente. All’urto fortissimo tanto il comm. Trossi che lo chauffeur venivano proiettati fuori…Mentre lo chauffeur restava illeso, Felice Trossi, sbalzato contro un palo del telefono, giaceva al suolo esanime”. A nulla valsero i soccorsi pur tempestivi.
Il Biellese restò attonito e così i 1500 dipendenti della Pettinatura di Vigliano. Il cordoglio fu tale che la Rivista Biellese nell’edizione del gennaio del 1922 mise in evidenza come, dopo Quintino Sella, “mai si vide rito funebre così imponente”.
A Biella la scomparsa dell’ancor giovane imprenditore fu commemorata dal sindaco Luisetti nella seduta del Consiglio comunale del 14 febbraio 1922: di lui ricorderà la nobiltà d’animo, l’instancabilità del lavoro, le geniali iniziative, l’affetto per gli operai e la illuminata e larga beneficenza. “La sua competenza industriale e commerciale e la modernità dei suoi ideali avevano fatto grande la Pettinatura di Vigliano e degne le istituzioni che ad essa facevano corona”.
Il padre Carlo, che al momento della sciagura si trovava a riposo ad Ardenza di Livorno, volle degnamente ricordare la figura del figlio Felice e, congiuntamente alla famiglia, donò l’Asilo infantile di Gaglianico e il Padiglione “Felice Trossi” dell’Ospedale di Biella.
Diego Presa
da Rivista Biellese, ottobre 1999.