Il più antico documento riguardante il Lanificio Giovanni Battista Vercellone è un libro giornale che risale al 1730, ma non è certo che il 1730 sia da interpretare come anno di fondazione. Il Lanificio opera con questo nome fino al 1824, fatta eccezione per una breve parentesi (1790-1798) durante la quale i fratelli Giovanni Battista e Giacomo Vercellone stipulano una società con i fratelli Giovanni Martino e Gregorio Vincenzo Ambrosetti, esponenti di una delle più antiche famiglie di industriali lanieri del Biellese, anch’essi di Sordevolo.
Da questa alleanza, sebbene temporanea, risulta evidente come i Vercellone raccolgano l’eredità degli Ambrosetti, che per primi avevano intrapreso la lavorazione di panni lana in Valle Elvo.
Nel 1824 il Lanificio muta ragione sociale, in seguito alla stipula di una società con Antonio Ferrero.
Dai documenti presenti sembra che fin dagli anni ‘90 del XVIII secolo il Lanificio Giovanni Battista Vercellone avesse una sede o un deposito a Torino, attività che manterrà anche sotto le ragioni sociali successive.
La sede degli stabilimenti del Lanificio è da individuare inizialmente nel cantone della Rua a Sordevolo, accanto alla piazza comunale, dove i Vercellone risiedevano. In una lite di famiglia infatti si cita la presenza di una tintoria in quest’area almeno dal 1783. Nei primi due decenni del XIX secolo vengono costruiti una tintoria, una pressa e un follone, per i quali si sono conservati i registri delle spese, da cui tuttavia non emerge l’esatta ubicazione, che presumibilmente è da intendersi già nel cantone di Rubiola, dove i Vercellone acquistano diverse proprietà tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800. Nello stesso periodo viene impiantato un edificio nel confinante territorio di Muzzano, su un preesistente mulino.
Come di consuetudine molte delle lavorazioni avvenivano esternamente, e dai registri di lavorazione è possibile individuare filatori e tessitori che lavoravano per il Lanificio.