Ente
Fabbrica della Ruota - Centro di Documentazione dell'Industria Tessile
- Centro di Documentazione dell'Industria Tessile (altra denominazione di autorità)
- Link esterni
- Luoghi di attività
- Luogo:
- Pray
- Indirizzo
- Indirizzo:
- regione Valle Fredda 1
- Indirizzo email
- fabbricadellaruota@gmail.com
- Telefono/Fax
- 015 766221
- Storia istituzionale
- Nel 1876 i fratelli Pietro, Giovanni e Carlo Zignone, discendenti da una famiglia originaria della frazione Cereie di Trivero che da tempo esercitava l’arte della lana, decidono di concentrare in un unico stabilimento le varie attività tessili che eserciscono nella vallata in piccoli opifici di loro proprietà o contando su terzisti.
A tale scopo nel 1876 la “Ditta Pietro Zignone e Fratelli” fa istanza di acquisto del terreno prossimo al torrente Ponzone in regione “Valletta fredda” per l’impianto di una fabbrica di pannilana, richiesta che viene accettata dal Consiglio Comunale di Flecchia in data 9 ottobre 1876.
All’inizio del 1877 i fratelli Zignone presentano domanda per poter derivare dal torrente Ponzone una condotta d’acqua per uso di forza motrice destinata a dare moto al nuovo opificio. Gli stessi fratelli Zignone erano già titolari di una derivazione d’acqua praticata sul rio Scoldo, piccolo affluente del Ponzone che, con un ponte-canale, verrà unificata alla roggia scavata lungo la sponda destra del Ponzone. Il 27 gennaio 1878 Umberto I firma il Regio Decreto per la concessione trentennale che permette la captazione di 20 moduli d’acqua (200 litri al minuto secondo) atti a produrre 31 cavalli dinamici di potenza.
Nel 1878 ha inizio l’edificazione del lanificio situato, vantaggiosamente, lungo la nuova strada provinciale “della Valsesia” che collegava Crocemosso a Pray.
Nasce così la futura Fabbrica della Ruota dotata di cabina di trasformazione in cui l’energia idraulica diventa forza motrice da imprimere alle macchine.
Nel 1889 la “Ditta Pietro Zignone e Fratelli” è già liquidata e i tre soci si dividono quanto rimane dell’azienda. Il lanificio tocca in sorte al più giovane, Carlo, che si associa con Quirico Loffi, ma la società, denominata “Zignone e Loffi”, dura meno di un anno.
Con contratto di locazione dell’8 novembre 1896 Carlo Zignone cede in affitto lo stabile e i macchinari al “Lanificio Anselmo Giletti” di Ponzone che converte la fabbrica in semplice filatura a servizio dell’importante complesso industriale da lui edificato a Ponzone.
È proprio Giletti a decretare la futura fortuna del lanificio, installando nel 1897 il sistema di trasporto dell’energia, detto teledinamico, che caratterizza ancora oggi la Fabbrica della Ruota.
La teledinamia all’epoca rappresentava un significativo passo in avanti nello sviluppo tecnologico, in quanto costituiva il primo tentativo di trasporto a distanza dell’energia prodotta dalla ruota idraulica e in seguito dalla turbina, utilizzando delle corde oppure un cavo d’acciaio come quello che ancora oggi si conserva, unico caso conosciuto, presso l’ex Lanificio Zignone.
Il 6 maggio 1900 Carlo Zignone muore lasciando vedova Felicita Tonella e orfani i loro dieci figli.
Nel 1910 termina la locazione al Lanificio Anselmo Giletti.
Nel giugno 1911 Felicita Tonella e i figli, fra i quali Ermanno, Oreste e Rinaldo, ottengono il rinnovo trentennale, della concessione risalente al 1878, della derivazione di acqua dal torrente Ponzone e dal rio Scoldo.
Umberto, Rinaldo e Oreste, riprendono l’attività nella fabbrica, dapprima, nel 1912, in società con Giacomo, Cesare ed Egidio Ferla, titolari dell’omonimo lanificio di Polto.
Cessato nel 1918 il sodalizio con i Ferla, i fratelli Zignone amministrano autonomamente l'azienda sotto la ragione sociale "Lanificio Fratelli Zignone fu Carlo".
L'alluvione del 1927 danneggia gravemente il lanificio e, soprattutto, distrugge il canale di alimentazione di una delle cabine di trasformazione.
Nel 1931, morto Umberto Zignone, la ditta registra un’ulteriore evoluzione modificando la ragione sociale in “Zignone, Garlanda & Rista”. Infatti i fratelli Rinaldo e Oreste coinvolgono nella società i loro collaboratori, Ugo Rista, disegnatore e Armando Garlanda, addetto commerciale.
La collaborazione con Ugo Rista si interrompe nel 1937. La nuova denominazione “Zignone e Garlanda” si mantiene sino al 1949, anno in cui esce di scena anche Armando Garlanda.
La ditta ha un netto incremento produttivo durante il periodo bellico, quando vengono richieste grandi quantità di panno grigio-verde destinato alle uniformi dell’esercito italiano. Vengono anche commissionati dalla Wehrmach, nel 1944, ingenti quantitativi di coperte da campo.
Il 15 aprile 1949 viene costituita la nuova società in accomandita semplice “Fratelli Zignone fu Carlo” con la quale i fratelli Oreste e Rinaldo Zignone e i nipoti Ermanno, figlio di Umberto ed Enzio, figlio di Oreste, tornano a gestire in proprio la ditta con la denominazione precedente e con un avvio promettente. Socio accomandatario è Rinaldo Zignone.
Il lanificio, come molte altre piccole aziende, cessa l’attività nella seconda metà degli anni ’50.
I fratelli Oreste e Rinaldo Zignone concedono in locazione un salone al primo piano dello stabilimento al nipote Ermanno e a Carlo Bettinsoli, titolari della ditta "Filatura Pettinata Zignone e Bettinsoli". Il contratto, al canone annuo di 100.000 lire, ha durata triennale dal 1 gennaio 1961 al 31 dicembre 1963.
Nel 1966 l'imprenditore Carlo Beretta acquista gli stabili della Vallefredda senza però riprendere l'attività ma utilizzandoli come deposito. L’alluvione del 1968 causa gravissimi danni al complesso industriale che viene ancora una volta ricostruito e poi donato nel 1991 al DocBi Centro Studi Biellesi dopo che già nel 1984, quella che ormai era diventata la "Fabbrica della ruota", aveva ospitato la mostra "Archeologia industriale in Valsessera e Valle Strona" tracciando il percorso dell'associazione e precorrendo il nuovo destino dell'ex Lanificio Zignone.
Oggi la "Fabbrica della ruota", un vivace centro culturale, è inserita nel sistema ecomuseale della Provincia di Biella.