Ente
Delorme e Maurin
Data: circa 1830
- Luoghi di attività
- Luogo:
- Biella
- Storia istituzionale
- L’autore di “Dai acqua!” cita il Casalis che, nel 1834, riferendosi a Biella scriveva: «Vi si rimarca una manifattura, che puossi dir l’unica in Piemonte, nella quale si fanno gli strumenti destinati alla cardatura della lana, propria delli signori Desorme, e Mauris». L’indicazione della presenza di un’officina attiva a Biella è esatta, ma non lo sono i nomi dei titolari, che invece erano Antoine Delorme e Jean Maurin. Quando e perché i due meccanici abbiano scelto il Biellese per collocare la loro attività non è del tutto chiaro. Molto probabilmente vi si sono insediati attorno al 1825 (la data è unanimemente condivisa, forse per semplice replicazione acritica, ma priva di prove documentarie) e si hanno notizie certe della loro produzione almeno per i dieci anni successivi.
Sul perché si potrebbe formulare un’ipotesi non troppo azzardata: Delorme e Maurin erano verosimilmente francesi, forse del Delfinato o della Savoia, e di certo non avrebbero lasciato quelle zone, piuttosto promettenti sia a Lione che a Vienne, per tentare l’avventura senza un minimo di prospettiva. Dovevano quindi esserci le premesse per uno sviluppo industriale tessile che, in effetti, si andavano profilando. Poco prima del 1825, infatti, si erano impiantate a Biella due industrie tessili, l’una laniera e l’altra cotoniera, che sono quelle con cui la città inizia il suo sviluppo industriale (le iniziative dei Sella e, subito dopo, dei Bozzalla si erano manifestate nelle vallate orientali, non in Biella). Si tratta del lanificio Boussu (poi Pria) e del cotonificio Louvel, avviati da imprenditori francesi provenienti proprio dal Delfinato e dalla Savoia.
È possibile che la sola presenza di queste due realtà produttive abbia spontaneamente richiamato l’attenzione dei due meccanici, ma è altrettanto possibile che siano stati gli stessi industriali tessili a voler avere “vicino” qualcuno già esperto in grado di riparare le loro macchine e, magari, di fabbricarne di nuove. Dove fosse ubicata l’officina “Delorme et Maurin” non è stato chiarito, ma grazie a un prospetto statistico compilato dal Comune di Biella7 proprio nel periodo del Casalis è possibile dare qualche ragguaglio in più sulla dotazione dello stabilimento.
Sollecitato dal sindaco di Biella, Antoine Delorme dichiarò che «la manufacture consiste dans la fabrication des plaques pour le cardage des laines et cotons». La produzione delle placche non era fissa, bensì variabile a seconda degli ordini. I dipendenti dell’azienda erano «environ 40 où 50 enfans de puis 10 ans jusqu’a l’age de 15. Plus 3 grandes personnes». Alla domanda «Macchine che si usano» la risposta fu: «2 mécanique à percer les plaques, 1 mécanique à percer les Rubans, 6 idem à couper le fil de fer, 1 à égaliser les cuirs, 1 à les lustrer» (macchine per la foratura delle placche e dei nastri, per il taglio dei fili di ferro, per normalizzare e lustrare le parti in cuoio).
Già alla fine degli anni ‘30 i due francesi scompaiono. Nelle statistiche artigianali, commerciali e industriali degli anni ’50 (per esempio quella del 1852 voluta da Cavour, all’epoca Ministro delle Finanze), il loro nome non compare più e non è dato a sapersi quale sia stato il destino della loro officina.
(da Craveia D., Il meccano-tessile biellese dalla Restaurazione al Fascismo, in «Studi e ricerche sull’industria biellese», vol. 3, Bollettino DocBi 2012)