Ente
Francesco Canepa e Compagnia - Stabilimento Meccanico con Fonderia in Biella
- Francesco Canepa (altra denominazione di autorità)
- Luoghi di attività
- Luogo:
- Biella
- Storia istituzionale
- In Francesco Canepa (Bioglio, 29 gennaio 1820 - 2 ottobre 1890, sepolto nel cimitero di Oropa) è possibile riconoscere il primo costruttore meccano-tessile autoctono in senso industriale: non più un artigiano, bensì un produttore di macchine (quasi) in serie. E allo stesso cavalier Canepa è altresì possibile ricondurre l’origine di una sorta di “genealogia” biellese di tecnici-imprenditori della meccanica applicata al tessile. Lo “Stabilimento meccanico di G. e F. F.lli Canepa” era stato costituito fin dal 1855 quasi sicuramente al Bardone di Biella dove da tempo esisteva una fucina e, quindi, le precondizioni per l’impianto di un’officina specializzata.17 Le guide Coiz del 1870 e del 1873 ubicano genericamente la fabbrica «sul Cervo» (ovvero non più al Bardone) e dettagliano la produzione in questi termini: «scardassatrici semplici (droussettes), scardassatrici continue (carderies continue), sbramini, grolle ed altri meccanismi per la brillatura e preparazione del riso, mulini a sistema americano e ruote in ferro leggere e forti a cassette sia a peso ad urto d’acqua, sia alla Poncelet di cui hanno la privativa». La forza lavoro era all’incirca di 50 operai e con ogni probabilità la ditta restò attiva nei locali del Bardone fino alla liquidazione. L’attività iniziò con le riparazioni e la costruzione di trasmissioni e di alcune semplici macchine tessili. Poi, nel 1865, l’officina si dotò di un piccolo forno da ghisa e cominciò a costruire carde e telai. Giovanni di Domenico Canepa, il fratello maggiore di Francesco, rimase sempre il proprietario degli stabili che aveva acquisito negli anni tra il 1863 e il 1878 (prima, forse, li occupava in locazione) dal causidico Gariazzo e dal confettiere Theodory installandovi anche macchine tessili (per la produzione di “lana meccanica” a cui si affiancava la preparazione tramite triturazione del campeggio da tintura) dove prima c’erano una cartiera, la fucina e il laboratorio dolciario. Dopo i primi anni di esercizio comune, i fratelli si separarono e l’ingegnoso biogliese costituì la “Francesco Canepa e Compagnia” (forse affittando i locali dal fratello oppure in locazione poco lontano, appunto «sul Cervo», visto che il catasto di Biella non indica proprietà di Francesco Canepa in quella zona né altrove designate come stabilimenti o affini) dedicandosi alla realizzazione di macchine più complesse. In effetti, nella già citata relazione dell’ing. Giordano del 1864 si fa cenno alla ditta “Fratelli Canepa” in attività in regione Mulini, ovvero dalle parti dell’ex Lanificio Trombetta che ora contiene la Fondazione Cittadellarte di Michelangelo Pistoletto. Nella guida del 1870 il Coiz li cita indicando una “creatura” della loro «officina privilegiata » che doveva aver colpito l’autore: la grande ruota idraulica in funzione presso il Lanificio Vincenzo Garbaccio di Biella. A Francesco Canepa fu dedicato un lungo necrologio sul «L’Eco dell’Industria - Gazzetta Biellese» di domenica 5 ottobre 1890 da cui si possono apprendere alcuni indizi interessanti sulla vita del costruttore meccanico.
(da da Craveia D., Il meccano-tessile biellese dalla Restaurazione al Fascismo, in «Studi e ricerche sull’industria biellese», vol. 3, Bollettino DocBi 2012)
- Funzioni e attività
- Stambilimento meccanico con fonderia