I fratelli Battistino, Antonio e Secondino Galoppo di Giuseppe e di Piana Maria, nati alla borgata Preamarcia di Crocemosso, diedero vita, verso il 1855, ad una Ditta – da tempo non più esistente – che per un ventennio “fece furore” nel modo laniero non solo biellese bensì del Piemonte e d’Italia. I fratello Galoppo, minuscoli industriali con pochi telai a mano installati nella casa avita, verso il 1855 acquistarono la fabbrica edificata da Giovanni Giacomo Antonio Sella in società dei fratelli Paolino e Bartolomeo Cartotti lungo la strada Vallemosso-Biella: la fabbrica passata poi ad altre mani, che da essi ebbe un impulso straordinario: specialmente per opera e merito del Secondino, il quale, oltre essere dotato di un’intelligenza, di un colpo di vista e d’uno spirito d’iniziativa non comuni, godeva le simpatie personali e l’appoggio di Camillo Cavour.
Da Le fabbriche Galoppo già da noi pubblicate [Tipografia Ospizio di Carità, Biella 1924, ndr] riportiamo: “I fratelli Galoppo furono lavoratori, intelligenti, attivissimi; uomini più di azioni che di parole. Come industriali ebbero di mira forse più il fare presto e tanto che non fare il perfetto. Non potendo avere subito macchine dall’estero secondo il bisogno, e gli stabilimenti nazionali dell’epoca non essendo in grado di servirli prontamente, s’improvvisano essi costruttori di macchinario, facendo in fabbrica – oltre i telai a mano […] – folloni, lavapanni, carde, ecc., che certamente non brillavano di massima esattezza, ma offrivano il vantaggio di prestare servizio immediato…”
da Vincenzo Ormezzano, Il Biellese ed il suo sviluppo industriale, Unione Tipografica Valsesiana, Varallo Sesia 1928