Ente
Famiglia Mosca
- Storia istituzionale
- Nel 1868 Angelo Mosca Riatel, dopo aver mandato il figlio Silvio in Inghilterra ad acquisire conoscenza sulle moderne tecniche dell’industria tessile, con l’altro figlio Guido iniziò a costruire un opificio nella regione Brignana, su parte di un gerbido comunale, dell’estensione complessiva di oltre 32 giornate, circa 13 ettari: quello contrassegnato con il numero 1501 della vecchia mappa del catasto di Chiavazza. Mentre lo stabilimento prendeva forma egli fece domanda per una concessione d’acqua da derivare dal torrente Cervo al fine di produrre la forza motrice necessaria. Il 28 agosto dello stesso anno, firmata Vittorio Emanuele II, la concessione era accordata e, poiché l’unico ostacolo a livello locale poteva derivare dall’interferenza con il canale feudale che dava moto ai mulini e irrigava i terreni di Vigliano, i Mosca avviarono opportuni contatti per risolvere tale problema.
Il 28 ottobre 1870, Quintino Sella scriveva da Firenze al «caro cugino» Silvio per comunicargli che un’ulteriore autorizzazione sovrana non era necessaria in quanto il tracciato del nuovo condotto, sorgendo a monte della roggia Molinaria, non avrebbe potuto recare danno a essa. Vene così costruita la nuova derivazione che prese il nome di «canale Mosca». Aveva presa d’acqua dal Cervo nella regione di Chiavazza chiamata Isola o Indinara e, dopo un tratto attraverso i prati, proseguiva in una condotta sopraelevata, edificata in muratura, fino allo stabilimento della Brignana. Il progetto prevedeva due salti, per servire altrettanti opifici, ma il primo di essi non fu mai utilizzato in quanto la sfilacciatura che, secondo le previsioni doveva sorgere più a monte, non venne realizzata. Si fece uso invece del salto di 18 metri, ancora oggi visibile, in prossimità del lanificio. Le acque erano poi restituite al torrente Cervo prima della presa della roggia Molinaria di Vigliano.
I Mosca eressero più tardi un altro opificio, sempre in territorio di Chiavazza, nella zona denominata Maglioleo. Per alimentare questa fabbrica, nel 1897 si ricavò un nuovo tratto di roggia, con presa ancor più a monte, in territorio di Biella, nella regione chiamata Striglio. La connessione originaria perse quindi ogni sua funzione, mentre la nuova canalizzazione, dopo lo stabilimento del Maglioleo, proseguiva per congiungersi con quella già esistente. Una visione del percorso del primo canale Mosca è conservata in un tipo firmato dall’ingegner Ferrio di Biella in data 17 marzo 1872.
La gestione dei due stabilimenti della Brignana e del Maglioleo proseguì fino al 1903 sotto la guida dei fratelli Silvio e Guido Mosca. Poi, in seguito alla morte di quest’ultimo, avvenuta nel 1902, si ebbe la divisione delle fabbriche e al Maglioleo nacque una nuova società, tra Angelo Mosca figlio di Guido e Celestino Long: la «Mosca e Long».
Aldo Sola e Carlo Banfo
da I villaggi operai Trossi e Rivetti. Un'analisi storico-architettonica, a cura di Cesare Piva, Vigliano 2000