Rita Guelpa, nasce a Valli di Pasubio (Vicenza) il 29/4/1922, ultima di tre fratelli. La famiglia contadina immigrata in quello stesso anno nel Biellese, a Camandona. A dodici anni, dopo avere frequentato le scuole elementari, trova lavoro da Picco, in località Romanina di Valle Mosso, come annodapezze. Ricorda che l'orario di lavoro ragiungeva spesso le dieci, dodici ore giornaliere. Si sposa a diciassette anni con un tessitore, “con due straccetti” contro la volontà dei genitori, con i quali si interrompono i rapporti per alcuni anni. Dal matrimonio nascono due figli. Durante la guerra (nel '42, '43) il marito viene licenziato perché scoperto a distribuire volantini antifascisti e lei si licenzia per solidarietà, convinta che avrebbe trovato lavoro il giorno dopo. Per cinque anni rimangono disoccupati: tutte le fabriche della Valle Strona li respingono.Nel '47 trova lavoro al lanificio Bertotto Pietro di Valle Mosso, dove lavora con soddisfazione fino al 1957, quando con il marito tenta di avviare una trattoria. L'attività non decolla e nel '60 si trasferiscono a Biella. Rita, dopo avere lavorato in qualche piccola azienda artigiana, trova impiego al lanificio F.lli Cerruti di Biella come tessitrice. E’ stata iscritta alla Cgil. Il racconto, molto fluido, è ricco di particolari soprattutto riguardo alla capacità di affrontare le fatiche del lavoro, l’aumento dei carichi e gli straordinari, accettati se adeguatamente remunerati.