Nel 1933 Angelo Rizzoli fondò il settimanale Lei, che nel 1938 ribattezzò Annabella, pare per non incorrere nella condanna fascista del "lei" (come pronome di cortesia).
La rivista si collocava fra i principali settimanali femminili italiani.
Nel Dopoguerra Giorgio Scerbanenco tenne su Annabella la rubrica La posta di Adrian.
Fra le firme più famose c'era quella di Brunella Gasperini, che curò la rubrica Ditelo a Brunella per venticinque anni, e la vide stabilire un dialogo aperto e franco con i suoi lettori su tematiche come il divorzio, l'aborto, la famiglia e la politica.
Nel 1983 la testata della rivista divenne semplicemente Anna. Nel 1988 con 239.000 copie medie vendute il settimanale si collocava fra i concorrenti Grazia e Amica.
Nel 2007 la testata si ridusse alla sola A, ma nel 2013 la rivista fu chiusa.
Fonte: Wikipedia