Persona
Besso, Vittorio
Data: 1828 -1895
- Link esterni
- Nascita
- Luogo:
- Biella
- Data:
- 7 ottobre 1828
- Morte
- Luogo:
- Biella
- Data:
- 2 aprile 1895
- Attività/mestiere/professione
- Qualifica:
- fotografo - PROFESSIONISTA
- Data:
- seconda metà del XIX secolo (1859-1895)
- Nazionalità
- Italiana
- Biografia / Storia
- Fotografo paesaggista biellese (ma non solo) e del patrimonio artistico locale e nazionale, dapprima, come il fratello Vincenzo, fu pittore, litografo e incisore (già a partire dai primi anni '40). Discepolo di Giuseppe Venanzio Sella. Fondò il laboratorio denominato "Reale Fotografia Alpina" nel 1859, che è da considerarsi con ogni probabilità il più antico esercizio commerciale di fotografia del Biellese. L'anno precedente, Besso venne incaricato dal vescovo di Biella mons. Losana di fotografare la statua della Vergine Nera "carica di ori", in occasione della concessione dell'Ufficiatura Propria della Madonna di Oropa. L'intestazione dei suoi cartoncini cambiò più volte e si segnalano, tra le altre, le varianti: "Premiata Fotografia Vittorio Besso" e "Reale Stabilimento Fotografico Alpino". Nel 1865 aveva già raccolto numerose vedute del Biellese, specialmente riguardanti i santuario di Oropa e di Graglia. Nel 1868 Vittorio Besso pubblicò una prima raccolta di 326 fotografie di opere d'arte sotto il titolo di Album Artistico. L'attività di riproduzione di opere d'arte presenti in varie regioni d'Italia (Lombardia, Toscana ecc.) destinata al supporto iconografico per artisti e professionisti, si affiancò a quella della rappresentazione del territorio biellese, del Canavese (sul quale, attorno al 1875, aveva in progetto uno speciale album di vedute) e della Valle d'Aosta, ma fu attivo anche in Sardegna (molto nota è la campagna fotografica relativa alle Ferrovie Secondarie Sarde). Raggiunse anche l'isola di Caprera dove nel 1880 ritrasse il generale Giuseppe Garibaldi ormai prossimo alla morte. Fu ardente patriota, tanto da partecipare prima alla spedizione sardo-piemontese in Crimea nel 1855 (dove forse ebbe modo di scoprire la fotografia al seguito dei reporters inglesi che documentarono la campagna), poi come volontario tra i bersaglieri della spedizione romana del 1870 (venne peraltro ferito in occasione della celebre breccia di Porta Pia). A partire dal 1863 (Esposizione Artistico-Industriale di Asti) partecipò a numerosi concorsi ed esposizioni nei quali fu più volte premiato. Nel 1873 ricevette una menzione d'onore alla Esposizione Universale di Vienna; stesso riconoscimento gli venne conferito nel 1878 a quella di Parigi. Nel gennaio del 1874 aveva meritato il diploma d'onore del Regio Collegio Centrale per l'Industria ed il Commercio di Stoccarda (Würtemberg), assegnatogli dal presidente, al quale Bessoaveva venduto tre dei suoi album. A quell'epoca Umberto I lo autorizzò a fregiarsi dello stemma reale di Savoia nell'insegna del suo laboratorio fotografico. Nell'Esposizione Generale di Biella del 1882 è l'unico fotografo partecipante e gli fu assegnata la medaglia d'oro per le sue vedute "delle nostre Alpi". Ampia fu infatti la sua produzione di immagini panoramiche alpine e, a testimonianza del suo amore per la montagna, è documentato il legame che ebbe con il CAI, di cui fu socio fondatore della Sezione di Biella nel 1873, anche se ne fu radiato alla fine del 1874 (sulla "Rivista mensile" e sul "Bollettino" del CAI non mancano riferimenti all'attività del Besso svolta in seno al Club fondato da Quintino Sella). Le pubblicazioni più celebri del Besso sono le due edizioni del Catalogo che uscirono rispettivamente nel 1881 e nel 1893: raccoglievano centinaia di vedute del Biellese, del Canavese, della Valle d'Aosta, della Sardegna e di altre località italiane. La sua produzione fu tanto vasta e la sua fama così grande, almeno in ambito locale (i giornali locali dell'epoca, nei quali è citato più volte, davano ampio risalto ai suoi successi), da rendere difficile un censimento completo delle pubblicazioni in cui compaiono sue fotografie e delle occasioni di riproduzione delle sue stampe. Si occupò anche di cronaca fotografando ad esempio i disastrosi incendi dei lanifici Galoppo di Vallemosso (1868) e Agostinetti & Ferrua a Tollegno (1876). Anche dopo il decesso, i lavori del Besso continuarono (e continuano) a destare diffuso interesse, anche per l'indiscutibile valore storico che hanno nel frattempo assunto le sue immagini. Si segnala a questo proposito che in DOCBI 2003, interamente dedicato alla storia della fotografia nel Biellese, è riproposta la celebre veduta panoramica di Biella eseguita da Vittorio Besso dal campanile di san Gerolamo nel 1869. Un'ultima versione del Catalogo venne poi pubblicata dal figlio Umberto (1883-1947), che proseguì l'attività paterna in quel di Oneglia dove si era trasferito all'inizio del Novecento (un altro figlio, il geometra Guido, morì in Belgio nel 1902). Dopo la sua morte, la vedova, Anna Cerruti, mantenne lo studio di Biella fino al 1900. Sue immagini furono utilizzate per la produzione di cartoline postali di cui fu anche editore (parte dei negativi venne utilizzata dall'editore Fotocromo di Milano all'inizio del Novecento, dopo la morte dell'autore)
Fonte: www.docbi.it
Dalla “Guida storico-artistico-industriale di Biella e circondario”, 1873 Vittorio Besso risulta titolare di una "Fabbrica di carte e tarocchi".
- Luoghi di attività
- Luogo:
- Biella
- Luogo:
- Piemonte
- Luogo:
- Valle d'Aosta
- Luogo:
- Lombardia
- Luogo:
- Sardegna
- Luogo:
- Toscana
- Contesto generale
- Figlio di Bartolomeo e di Anna Zerbino, Vittorio frequenta all'età di 13 anni la scuola di pittura di Grenoble seguendo le orme del nonno materno, Matteo Zerbino di Callabiana, allievo e collaboratore di Bernardino Galliari, celebre scenografo di Andorno.
Con il fratello Vincenzo, professore presso l’Accademia Albertina, colleziona disegni di grandi artisti del tempo, arrivando a possedere una collezione di oltre duemila opere, tra originali e riproduzioni, ricordata anche nei due cataloghi di fotografie pubblicati da Vittorio Besso nel 1881 e nel 1893. Le riproduzioni fotografiche di questi disegni, tra le altre cose, gli valgono anche i primi riconoscimenti pubblici e la partecipazione alle maggiori Esposizioni artistiche dell’epoca.
A partire dagli anni ’50 i due fratelli si recano spesso in Francia con l’obiettivo di acquistare attrezzature fotografiche, compiere delle ricognizioni negli ateliers professionali ed apprendere le prime basi della fotografia.
Nel 1859 Vittorio, grazie anche alle indicazioni di Giuseppe Venanzio Sella, autore del Plico del fotografo, apre il primo studio fotografico a Biella, nel rione Riva, in Via Umberto 88; qui Besso realizza diverse decine di ritratti e, al contempo, inizia a perlustrare e a documentare attraverso le fotografie le regioni limitrofe: dapprima le montagne biellesi, poi quelle del Canavese e della Valle d’Aosta.
Dedica interi reportages ai castelli della Valle d’Aosta, ai luoghi di caccia del Re, alla Valsesia, concentrando il proprio interesse soprattutto verso le opere di innovazione tecnica, quali le miniere, i moderni procedimenti estrattivi, le ferrovie, i viadotti, i ponti e le stazioni; grazie a quest’opera di documentazione del progresso, nel 1880 Besso ottiene dal Re l’onore di fregiare l’insegna del proprio studio con lo stemma reale.
Contemporaneamente si specializza nel ritratto di gruppo, come quello realizzato nel 1863 relativo alla Società dei Tessitori in Lana del Circondario di Biella, in cui ritrae ben 620 persone in un unico scatto. L’anno successivo, in virtù del merito conseguito, viene incaricato da Quintino di ritrarre i partecipanti al congresso della Società Italiana di Scienze Naturali, tenutosi a Biella.
Nel 1868 esce il primo album con la riproduzione di disegni realizzati da diversi autori italiani; il volume, conservato alla Biblioteca Civica di Biella, reca in copertina l’iscrizione “Album artistico ossia raccolta di 326 disegni autografi di valenti artisti italiani fra gli autori che primeggiano in quest’opera sono: Galliari, Vacca, Sevesi, Barelli, Salvator Rosa, Apiani, Perego, Morgari, Bibbiena, Vinea, Cineroli, Tiepoli, Rapus, Harthman, ecc. Questi autografi vennero raccolti e fotografati per cura del fotografo Besso Vittorio da Biella. Questa raccolta verrà alla luce per mezzo di una associazione al prezzo di centesimi 60 cadun Esemplare, per gli abbonati. Le tavole separate centesimi 80 caduna. Album primo, Biella 1868”.
A partire dall’inizio degli anni ’60 dell’Ottocento partecipa alle diverse Esposizioni nazionali ed internazionali. Nel 1873 Besso presenta all’Esposizione Universale di Vienna una raccolta di più di mille riproduzioni di bassorilievi e di disegni di artisti più o meni noti, premiata non solo in questa occasione, ma anche nell’Esposizione di Parigi del 1878, ottenendo anche il diploma d’onore del Collegio Centrale di Wüttenberg.
Nel 1875 realizza un panorama di Biella in otto vedute dal parco di San Gerolamo e nel 1879 presta a Vittorio Sella la sua camera oscura a telaio per la prima riproduzione del Monte Mars.
Negli anni ’80 dell’Ottocento, Besso realizza in Sardegna due importanti reportages, uno dedicato all’industrializzazione mineraria dell’Iglesiente, l’altro alla costruzione dei 600 chilometri delle Ferrovie Secondarie Sarde.
Nel 1881 pubblica il suo primo catalogo fotografico, al quale ne segue un altro nel 1893, totalmente aggiornato con l'aggiunta delle riproduzioni fatte in Sardegna, nelle quali i paesaggi presentano anche le opere di ingegneria quali ferrovie, ponti e gallerie, atte a dimostrare il progresso apportato dal regno sabaudo in gran parte della penisola.
Dopo la sua morte nel 1895, il figlio Umberto subentra nella gestione dello studio e ne trasferisce l’attività ad Imperia, mentre a Biella il suo allievo Simone Rossetti ne apre uno in Via Umberto 59, dando vita ad una nuova dinastia di fotografi, che sarà attiva a Biella e nel Biellese per oltre un secolo.
Fonte: www.fondazionesella.org
- Bibliografia
- Pubblicazioni: Besso V., Album artistico…, Biella 1868; Besso V., Catalogo delle vedute e panorami, Roma 1881; Besso V., Catalogo delle vedute e panorami, Biella 1893; Besso V., Guida di Alagna Sesia ed escursioni, Biella 1895; Besso V., Catalogo delle vedute e panorami, Oneglia 1905 (pubblicato a cura del figlio Umberto Besso); ROCCAVILLA 1905; Grande Esposizione Nazionale di Avicoltura in Biella, 16-20 maggio 1909 (opuscolo a stampa); CUCCO-VARALE 1921; La lana e le pietre: il Biellese nell'archeologia industriale, Biella 1987; Greggio L. - Trivero S., Selve Marcone 1889: leggendo una fotografia del Besso, in Bollettino DocBi 1988-89; Fotografi biellesi in Sardegna tra fine Ottocento e primi Novecento, a cura di Gentile D., Biella 1994; GARIMOLDI 1995; Valperga G., Vittorio Besso: pioniere della fotografia alpina, in "Rivista della Montagna", gennaio 1997; Vittorio Besso (1828-1895): obiettivo Sardegna, a cura di Saiu Pinna B., Biella 1999; La fabbrica e la sua immagine: cento anni di fotografia dell'industria biellese, a cura di Lanzardo L., Biella 2001; La lana e il fuoco: incendi, industria e pompieri nel territorio biellese, a cura di Vachino G., Biella 2003; Sella L., Le immagini fotografiche nei fondi archivistici della Fondazione Sella, in DOCBI 2003; Vachino G., Palestra di fotografia, in DOCBI 2006; PresaD., Le nostre stoffe "fini", in R.B. gennaio 2007; Marcandetti A., L'epistolario di Quintino Sella, in R.B. ottobre 2011; Valz Blin G., Una chiesa nel segno dell'Unità nazionale, in DOCBI 2011; Vittorio Besso tra Biellese e Valle d'Aosta, a cura di Lava F. e Giordi D., MEMORANDUM 2012; Ritratti speciali di gente comune. Fotografia in studio e iconografia commerciale di fotografi dell'Ottocento nel Biellese e nel mondo, a cura di Vachino G., in MEMORANDUM 2012; Valz Blin G., Il destino sulle spalle, in R.B. gennaio 2013; Giordi D., Percorsi intorno all'opera di Vittorio Besso, in DOCBI 2014.
Fonti e bibliografia: "Rivista mensile" del CAI, XV, 1895; Avigdor G. - Cassio C. - Maggio Serra R., Fotografi del Piemonte 1852-1899, Torino 1977; Becchetti P., Fotografi e fotografia in Italia 1839-1880, Roma 1978; Falzone del Barbarò M., Fotografia italiana dell'Ottocento, a cura di Palazzoli D., Miraglia M., Zannier I., Milano-Firenze 1979; Cassio C., Fotografi ritrattisti nel Piemonte dell'Ottocento, Aosta 1980; Falzone del Barbarò M., Cultura figurativa e architettura negli Stati del Re di Sardegna 1773-1861, a cura di Castelnuovo E. - Rosci M., Torino 1980; Greggio L. - Trivero S., Selve Marcone 1889: leggendo una fotografia del Besso, in Bollettino DocBi 1988-89; Cavanna P., Un territorio fotografico: tracce per una storia della fotografia di documentazione del Biellese, in "Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti", 1992; Fotografi biellesi in Sardegna tra fine Ottocento e primi Novecento, a cura di Gentile D., Biella 1994; GARIMOLDI 1995; Maffioli M., Il Belvedere: fotografi e architettura nell'Italia dell'Ottocento, Torino 1996; Valperga G., Vittorio Besso: pioniere della fotografia alpina, in "Rivista della Montagna", gennaio 1997; Manunta M. R., Ivrea e Canavese in una raccolta di fotografie di Vittorio Besso, in "Bollettino SPABA", settembre 1998; Vittorio Besso (1828-1895): obiettivo Sardegna, a cura di Saiu Pinna B., Biella 1999; Degli Alberti La Marmora F., I fondi fotografici degli Archivi di Palazzo La Marmora, in DOCBI 2003; Cavanna P., Fotografie di interesse biellese nei fondi fotografici torinesi, in DOCBI 2003; Coda M. - Craveia D., Appunti sull'archivio fotografico del Santuario di Oropa, in DOCBI 2003; Sella L., Le immagini fotografiche nei fondi archivistici della Fondazione Sella, in DOCBI 2003; Fotografie del Risorgimento italiano, in Repertori del Museo Centrale del Risorgimento, a cura di Pizzo M., Roma 2004; Grosso C. - Craveia D., Genealogie di fotografi, in DOCBI 2006; Vachino G., Palestra di fotografia, in DOCBI 2006; Bessone A. S., Giovanni Pietro Losana (1793-1873), Biella 2006; Mons. Losana (1793-1873). Un vescovo tra fede e società, catalogo della mostra, a cura di Craveia D., Biella 2006; Vittorio Besso tra Biellese e Valle d'Aosta, a cura di Lava F. e Giordi D., in MEMORANDUM 2012; Bosazza A., Le collezioni iconografiche della Biblioteca Civica di Biella, in DOCBI 2014; Chilà F., Una risorsa per la fotografia storica: lo Spazio Cultura della Fondazione CRB, in DOCBI 2014; Giordi D., Percorsi intorno all'opera di Vittorio Besso, in DOCBI 2014.
- Archivi
- Presso gli eredi, ma anche in Biblioteca Civica di Biella, F.S., A.F.S.O., FdR e FCRB.