Ente
Lanificio Vitale Barberis Canonico
- Link esterni
- Luoghi di attività
- Luogo:
- Pratrivero (BI)
- Indirizzo
- Indirizzo:
- Via Diagonale, 296 13835 Pratrivero (BI)
- Indirizzo email
- commerciale@vitalebarberiscanonico.it Referente: Alessandro Barberis Canonico (uno dei titolari)
- Storia istituzionale
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La storia laniera della famiglia Barberis Canonico ha inizio nel 1663 con un documento storico, il “quinternetto delle taglie”, che descrive la cessione al Duca di Savoia di una “saia grisa” da parte di Ajmo Barbero. Si tratta, in effetti, del primo documento ufficiale che testimonia l’attività̀ laniera dell’azienda e rivela una padronanza del processo di tintura che a quel tempo non tutti possedevano e che veniva gelosamente tramandata di padre in figlio.
Ci troviamo a metà Ottocento quando Giuseppe Barberis Canonico, sull’onda della Rivoluzione Industriale, sceglie di incrementare la produzione collaborando con la ditta Maurizio Sella, già meccanizzata. In seguito il figlio Giuseppe si pone come obiettivo di aumentare i macchinari in uso e, affittando un lanificio a Flecchia, raggiungerà̀ alla fine del secolo ben 800 fusi e 73 telai. Con l‘arrivo dei primi telai meccanici, dal 1868, le attività̀ di tessitura, tintura, follatura e filatura cominciano ad essere svolte intorno allo stabilimento di Pratrivero.
Tra il 1890 e il 1906 la fabbrica automatizza la tessitura, e lo fa acquistando i migliori telai a Chemnitz (Sassonia). Il Novecento porta inoltre con sé una nuova preziosa risorsa: l’elettricità̀. Questo consente a Giuseppe Barberis Canonico di inaugurare a Pratrivero una fabbrica a ciclo completo nel 1910.
Quando Giuseppe si ritira nel 1921, ha già costruito altre due fabbriche a Pratrivero e ha ormai completato il graduale inserimento nell’azienda dei figli che creano tre aziende: quella di Luigi e Guglielmo, di Oreste e Vitale e di Giovanni e Alfredo, oggi “Pratrivero non wovens”. L’azienda ha una crescita fiorente e i tessuti prodotti, grazie alla loro elevata qualità̀, hanno tanto successo che le esportazioni non si fermano più all’Europa, ma si estendono alle Americhe, le Indie inglesi, e perfino alla lontana Cina.
Nel 1936 il sodalizio tra Oreste e Vitale si scioglie e inizia la storia della Vitale Barberis Canonico. Il periodo storico è complesso, la crisi economica mondiale ha scosso i mercati e il fascismo limita la libertà imprenditoriale dei fabbricanti lanieri ma, nonostante le difficoltà, con la guerra che sottrae manodopera ed elettricità e rende di difficile reperibilità pezzi di ricambio e coloranti, grazie all’accorta e prudente azione di Vitale, la ditta continua a perseguire il miglioramento della qualità e l’incremento della produzione.
Tra il 1940 e il 1960, grazie alle scelte strategiche e all’aggiornamento tecnologico, il fatturato è più che raddoppiato e l’Azienda consolida il prestigio della propria immagine sui mercati internazionali. Negli anni del boom economico italiano, il fatturato della Vitale Barberis Canonico raggiunge il mezzo miliardo di lire.
Nel 1970, alla morte di Vitale, gli succedono i figli Alberto e Luciano, che trasformano l’Azienda in una società per azioni. Alberto si dedica allo sviluppo del settore tecnico e tecnologico, mentre Luciano si concentra sull’export e, accrescendo il prestigio del Lanificio anche all’estero, ne fa uno dei punti di forza della Vitale Barberis Canonico.
Nel 2008 la nuova generazione prende in mano la gestione dell’azienda, guidandola nel ventunesimo secolo: Alessandro, Francesco e Lucia sono oggi al timone di questo storico Lanificio.
Oggi è uno dei marchi più prestigiosi del made in Italy nel mondo, la produzione attuale è di 7 milioni di metri di tessuto, il fatturato è 90 milioni di euro.
- Funzioni e attività
- Dal "Annuario Generale della Laniera", 1926:
Barberis Canonico Oreste e Vitale - Società in nome collettivo - Sede stabilimenti: Ponzone (Provincia di Novara, Com. di Trivero) e Cressa Fontaneto (Novara) -
Produzione: Lavorazione completa filati e tessuti noti sotto il nome di «truppa» e di «motta», produzione di filati con cascami di cotone"
Esportazione: Indie, America del Sud, Oriente e Tunisia
Telegrafo: Barniere; Telefono: 0-22
Scalo ferroviario: Pianceri Mosso e Cressa Fontaneto
Dal "Annuario Generale della Laniera", 1934:
Barberis Canonico Oreste e Vitale - Società in nome collettivo - Sede stabilimenti (n. 3): Ponzone e Cureggio (Novara) -
Produzione: "Lavorazione completa filati e tessuti misti lana e cotone, cotone e cascami; stoffe per calzoni e cardati di fantasia."
Titolari: Oreste Barberis Canonico, Vitale Barberis Canonico
Esportazione: verso tutti i paesi
Forza lavoro. Operai: uomini 75, donne 70, impiegati 2
Forza motrice: 100 HP
Telegrafo: Barniele; Telefono: 71-22
Scalo ferroviario: Pianceri Mosso
Dalla “Guida laniera. Guida e indirizzi del Lanificio Italiano”, 1962.
Lanificio Barberis Canonico Vitale e C.- Sede stabilimento: Trivero, fraz. Pratrivero
Produzione: “Filatura cardata e pettinata, tessitura, rifinizione. Tessuti cardati di medio peso per uomo e per donna, tessuti pettinati leggeri di medio peso e pesanti per uomo e per donna.”
Titolare: Vitale Barberis Canonico
- Archivi
- L’archivio è stato schedato informaticamente su Guarini Archivi nel 2010 ad opera delle società torinesi Acta Progetti e Niniqa, con la collaborazione di un’archivista biellese Monica Tiziana Bozzo, la supervisione della Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta e grazie al contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo. L’archivio è dislocato in due sedi una in azienda e una presso un capannone di proprietà dell’azienda stessa. In azienda è conservata la serie dei campionari Barberis Canonico dal 1970 al 2011 pari a 80 unità e la serie dei campionari di tendenza e di grossisti dal 1876 al 1998 pari a 366 unità; in tutto vi sono 2 serie archivistiche e 439 unità. Nel capannone vi sono i documenti amministrativi e contabili.
L'archivio è stato completamente riordinato e in buona misura fotografato digitalmente tra il 2015 e il 2017 da Danilo Craveia e Maria Laura Delpiano (vai alla sezione Heritage del sito aziendale). Durante la campagna di archiviazione è emersa documentazione (campionari) più antica di quanto rilevato in precedenza: il campionario più datato risale al 1846.