Ente
Filatura Biellese
- Filatura Biellese. Lanificio Lesna (altra denominazione di autorità)
Data: 1911
Data di fondazione
Dalla “Guida laniera. Guida e indirizzi del Lanificio Italiano”, 1962
- Natura giuridica
- Qualifica:
- Società anonima (Dal “Annuario generale della laniera”, 1934)
- Qualifica:
- Società in accomandita semplice (Dalla “Guida laniera. Guida e indirizzi del Lanificio Italiano”, 1962)
- Luoghi di attività
- Luogo:
- Strada per Gaglianico - Biella
- Luogo:
- Biella - Via G.B. Cottolengo, 105; C.P. 251
- Storia istituzionale
- "La Filatura Biellese appare nel panorama industriale locale del primo dopoguerra come una fabbrica modello che supera definitivamente la tipologia ottocentesca dell’opificio monumentale multipiano.
I Lanzone importano e applicano, pur con un sensibile ritardo, quei criteri architettonici, quella organizzazione degli spazi, quella razionalità distributiva e quei principi umanitari e metodologie produttivistiche che avevano caratterizzato ala fine del XIX secolo l’architettura e le relazioni industriali nei paesi più avanzati.
La Filatura Biellese, così come è presentata da “L’Illustrazione Italiana” del 28.9.1919, è una fabbrica che sarebbe piaciuta a Ford: pulita, luminosa, ben arieggiata, che infonde, con i suoi caratteri formali essenziali, lineari, che nulla concedono alle stravaganze ornamentali e nulla ostentano, la sensazione di un piccolo cosmo operoso, raccolto, ordinato.
Flaminio Lanzone opera su due linee convergenti: quella dell'efficienza dell'organismo fabbrica e quella del miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita delle maestranze. Il Lanzone mostra di aver compreso che l'incremento della produzione è possibile, non solo attrezzando la fabbrica in modo da consentire la massima razionalizzazione del processo lavorativo, ma anche attraverso il coinvolgimento attivo della manodopera nella soluzione di problemi tecnici e, soprattutto, realizzando quelle infrastrutture (abitazioni per i dipendenti, impianti sportivi, circolo ricreativo) che favoriscono l' attaccamento all' azienda e creano un clima famigliare all'interno della comunità.
Nella Filatura Biellese, insomma, sembra concretizzarsi quel nuovo stile imprenditoriale che sa fondere le spinte di avanzamento sociale con gli sviluppi della tecnica costruttiva e produttiva.
Il Lanzone, che pure l’agiografia fa rientrare nei canoni tradizionali della imprenditoria biellese, quella di “volere e potere”, quella degli infaticabili lavoratori, tutti casa e fabbrica, si distingue per questa inusuale e moderna concezione dell’industria; il tradizionale paternalismo si manifesta non in regalie e atti di liberalità a favore di operai e istituzioni filantropiche, ma in investimenti nell’ ambiente di lavoro considerati investimenti produttivi.
Flaminio Lanzone, figlio dell’industriale valmossese Ferdinando, fonda tra il 1910 e il 1912, con il fratello Giovanni la S.A. Filatura Biellese.
Allo scoppio del primo conflitto mondiale la Filatura Biellese è dichiarata stabilimento ausiliario.
Le commesse di guerra hanno resa prospera l’azienda e Flaminio Lanzone, per dare ulteriore impulso all’ impresa amplia lo stabilimento, avvia l’edificazione di una casa operaia e realizza un campo sportivo con annessa pista ciclistica.
“L’Illustrazione Italiana” del 18.9.1919 dà della S.A. Filatura Biellese questa descrizione: “conta, fra i reparti, la filatura pettinata sistema inglese e sistema francese, la filatura cardata, la preparazione delle miste, la sfilacciatura, la tintoria, (…)”.
Nella casa operaia, un edificio a tre piani costruito dalla Società Cooperativa Arti Edili ed ultimato dall’impresa A. Cervo di Zubiena, viene istituito “sotto la direzione di Suore il Convitto Lanzone per l’assistenza delle giovani operaie che immigravano da regioni lontane”.
Sul campo di calcio Lanzone l’Unione Sportiva Biellese disputa i suoi primi campionati di prima categoria; questo campo sportivo inoltre “vide allinearsi nei suoi giorni migliori pistards di fama mondiale (…), ottimi piloti eseguirono acrobazie aeree e furono a disposizione per voli di piacere, si videro in palio ambiti premi per concorsi ippici nonché incontri fra noti campioni del ring”.
In seguito alla realizzazione del campo sportivo di Via Tripoli nell’ottobre del 1921, eletto campo sociale della U.S. Biellese, il periferico campo polisportivo Lanzone perde rapidamente la propria funzione e l’area viene riutilizzata per l’edificazione di una "vasta e ben fornita stalla con latteria dotata dei migliori e più recenti macchinari per la mungitura, per la pastorizzazione del latte e per la fabbricazione del burro”. Si tenta anche, senza apprezzabili risultati, l’allevamento dei conigli e, in un laghetto artificiale, la piscicoltura.
Nonostante il dinamismo e la “poliedrica attività” del Cavalier Lanzone, il declino della Filatrura Biellese ha inizio nel 1924 anno in cui il titolare perde il padre, il fratello Giovanni, suo principale collaboratore, la moglie e due dei tre figli.
Provato dai lutti e da un pesante ed annoso contenzioso con il fisco sui profitti di guerra, Flaminio Lanzone nel 1926 mette in liquidazione la "Filatura Biellese" che passa, qualche anno dopo, nelle mani di Egidio Lesna Tamellino ed entra a far parte del gruppo "Manifatture di Lesna".
Durante la seconda guerra mondiale alcuni saloni vengono requisiti e assegnati alla Piaggio, industria ausiliaria.
Ripresa l’attività nel dopoguerra, la Filatura Biellese, nel 1962, alla morte del Commendator Lesna, è messa in liquidazione.
Nel 1963 la FINTES S.a.S. di Corrado Ferla, subentra alla Filatura ed è tuttora in attività".
Notizie tratte da: Quaderni del territorio. Gli opifici di Luigi Spina e Donatella Volontè
- Funzioni e attività
- Filatura Biellese
Dal “Annuario Generale della Laniera”, 1926: produzione di “Filatura della lana cardata e pettinata, ritorcitura, sfilacciatura, finitura, preparazioni miste, tessitura.”
Filatura Biellese
Dal “Annuario Generale della Laniera”, 1934: medesima produzione.
Titolari: Presidente comm. Alberto Magnocavallo cavaliere del lavoro; consiglieri on. Dott. Giorgio Porro Savoldi, ing. Dott. Cav. Mario Spada, avv. Cav. Bartolo Rampinelli, Carlo Fasola.
Capitale sociale: 6 000 000
Sede sociale: Milano
Filatura Biellese. Lanificio Lesna
Dalla “Guida laniera. Guida e indirizzi del Lanificio Italiano”, 1962. Produzione: “Tessitura, rifinizione. Drapperie pettinate di ogni peso”
Accomandatari: dott. Carlo Caldesi, rag. Adalgiso e dott. Corrado Ferla
Telegrafo: Filalane