Persona
Torello Viera, Ugo
- Nascita
- Data:
- 1921
- Morte
- Data:
- 2018
- Biografia / Storia
- da "La Stampa" del 27 agosto 2018
Il mondo tessile è in lutto per la scomparsa di Ugo Torello Viera. Le condizioni dell’imprenditore, da tempo malato, erano peggiorate nelle ultime ore e ieri notte si è spento nella sua abitazione, circondato dall’affetto della sua famiglia. Ugo Torello Viera lascia la moglie Giustina Ranzini e i figli Monica, medico ginecologo all’ospedale di Ponderano, e Paolo, di recente entrato a far parte della squadra che ha rilevato il Lanificio Cerruti. Lo piangono anche i nipoti Camilla, Nicolò e Martina, ai quali era affezionatissimo e a sua volta ricambiato. Socio e già presidente (nel biennio 1979/80) del Lions club, collaborò spesso con il DocBi: «Era la memoria storica delle attività tessili biellesi del secolo scorso - spiega Giovanni Vachino - Ci teneva a trasmettere le sue conoscenze e alla Rivista Biellese regalò importanti contributi».
« Era un uomo altruista - lo ricordano in famiglia -, viveva la sua vita nel rispetto del prossimo, dando affetto a chi aveva vicino. È stato un esempio come marito, padre e nonno, ma si rendeva sempre disponibile con chi lo conosceva. Era accompagnato da una fede non comune che gli ha dato forza fino all’ultimo momento della sua vita».
Ugo Torello Viera, amava la natura e, ancora negli anni passati, fino a quando la malattia non glielo ha impedito, non mancava di fare passeggiate in bicicletta e a piedi in montagna. Aveva 87 anni.
da "Eco di Biella" del 30 agosto 2018
Dire che lo piange il mondo tessile è qualcosa di incompleto. Incompleto anche dire che a piangerlo sono solo i suoi familiari. A piangere Ugo Torello Viera, l’imprenditore biellese scomparso domenica scorsa all’età di 87 anni per l’acuirsi della malattia che lo aveva colpito, è, infatti, un mondo ben più vasto, un mondo di persone con cui quest’uomo di carattere e garbo eccezionale ha costruito, negli anni, relazioni intessute con la robusta fibra della fede, della cultura e del cuore. Chi scrive ha avuto il privilegio enorme di conoscerlo personalmente e di essere da lui ammaestrato, forse inconsapevolmente vista la sua luminosa umiltà, nella virtù della pazienza. Una pazienza che derivava dalla sua visione nobile e cristiana dell’esistere: era stato con quella pazienza che aveva accolto la sua malattia e quella stessa pazienza l’aveva guidato quando, venuta sempre meno la vista, egli nondimeno riusciva a “vedere” con la sua squisita sensibilità dell’animo. Se è vero, come ha scritto un mistico, che perché una vita sia luminosa essa ha da essere piena, quella di Ugo Torello Viera, allora, fu luminosissima. Imprenditore tessile, socio e già presidente (nel biennio 1979-80) del Lions Club, collaboratore del DocBi, lettore formidabile, onnivoro e attento, sapeva suggerire libri o ricerche con un tratto lieve e mai pedante, lo stesso che ebbi a conoscere nel suo - non a caso - grande amico Carlo Greppi. Ugo mi telefonò il 24 giugno scorso, voleva farmi gli auguri per San Giovanni: la sua telefonata mi riempì di gioia e di commozione. Il progetto era di vederci dopo l’estate. Oggi che la fatalità della morte ha reso impossibile quell’incontro, il rimpianto è fortissimo. Ugo Torello Viera lascia la moglie Giustina Ranzini, i figli Monica (medico ginecologo all’ospedale di Ponderano) e Paolo (oggi nella squadra che ha rilevato il Lanificio Cerruti) nonché i nipoti Camilla, Nicolò e Martina cui era affezionatissimo. I funerali hanno avuto luogo martedì mattina, a Biella. In tutti coloro che lo hanno conosciuto resterà sempre viva la testimonianza che, con il suo stile di grande gentiluomo e di grande cristiano, Ugo Torello Viera ha saputo fornire durante una vita lunga e laboriosa.