Ente
Maglieficio Biellese
- MaBi (altra denominazione di autorità)
- Maglificio Biellese (altra denominazione di autorità)
Data: 1923-2004
La prima data indica la costruzione dello stabilimento, la seconda la cessazione dell'attività.
- Luoghi di attività
- Luogo:
- Viale Cesare Battisti - Biella
- Storia istituzionale
- Da "La Tribuna Biellese" del 14 aprile 1923 si apprende che: "con atto pubblico 9 Febbraio 1928 a rogito Germano dott. Pericle Notaio a Biella, ivi registrato il 16 stesso mese ed anno, al N. 1297 con L. 1969,70, i signori Piana cav. Giovanni residente a Cossato, Vergnasco Umberto fu Giovanni residente a Biella, hanno costituito una società in accomandita semplice con sede a Biella sotto la ragione sociale «Maglificio Biellese» della quale i sigg. cav Piana e Fila sono soci accomandatari ed il signor Vergnasco è socio accomandante. La società ha per oggetto fa fabbricazione e Io smercio di maglierie in genere. Il capitale sociale venne fissato in lire quattrocentocinquantamila da versarsi in contanti in parti eguali dai tre soci. La società avrà la durata di anni otto e mesi dieci a partire dal 1 marzo 1923".
A seguire: "con atto 9 febbraio 1923 a rogito Germano dott. Pericle Notaio a Biella ivi registrato il 16 stesso mese ed anno al N. 1278 i signori: Piana cav. Giovanni fu Bartolomeo, Musso Giuseppe di Stefano e Vergnasco Umberto fu Angelo residenti a Biella, hanno sciolto, a far tempo dalla data dell’atto, la società in accomandita semplice tra di essi costituitasi con atto stesso rogito in data 5 agosto 1922 debitamente registrato, pubblicato e trascritto, sotto la ragione sociale di Maglificio Biellese di Piana, Musso e C. con sede a Biella, avente per oggetto la fabbricazione di maglierie in genere, società della quale i signori cav. Piana e Musso erano soci accomandatari ed il signor Vergnasco socio accomandante. A liquidatori della disciolta società vennero nominati con tutti i poteri di legge e con facoltà di agire sia uniti che separati i signori Piana cav. Giuseppe e Umberto Vergnasco".
Nel 1930, "in seguito al decesso del socio gerente signor Fila Serafino, la gerenza è stata assunta dal signor Fila Pietro Ettore, rappresentante degli eredi legittimi".
Da "Il Popolo Biellese" del 5 settembre 1932. La testata fascista aveva già denunciao "i sistemi poco corporativi posti in atto dal Maglifìcio Biellese nei confronti della rispettiva maestranza". E aggiungeva: "dopo aver riassunto i motivi della vertenza già a suo tempo da noi pubblicati, il quotidiano sindacale di Roma così scrive: Riunitesi le parti per esaminare la vertenza, i dirigenti del Maglificio Biellese hanno dovuto riconoscere la piena fondatezza delle segnalazioni fatte dai Sindacati e hanno dovuto impegnarsi in un regolare verbale a «prontamente normalizzare per ogni punto la situazione», dopo aver accertato, con la assistenza dell’organizzaziane sindacale, le competenze arretrate da liquidarsi ai singoli operai interessati. Di fronte a questi esempi c’è da augurarsi che le organizzazioni industriali si rendano conto della necessità di richiamare i propri associati ad una più rigida osservanza dei contratti di lavoro e che non si ripeta il gesto, davvero poco sincero, di attribuire alle organizzazioni operaie la responsabilità derivante dal grande numero di vertenze. Un’azione preventiva nel senso di evitare che permanga sui bilanci dell'attività sindacale questo indice passivo è indispensabile; ma dev’essere svolta contemporaneamente da entrambi le parti: dalle organizzazioni industriali per contenere le infrazioni e da quelle operale perchè sia bene accertata la fondatezza delle richieste degli organizzati".
Negli anni Venti e Trenta la produzione riguardava la “corpetteria di maglia fina e media”, ma iniziarono ad essere utilizzate le cinture Nobelt nei prodotti Mabi. Furono una vera rivoluzione perché
“I soliti indumenti di maglia con cinture elastiche hanno sempre procurato noie alle signore; scivolano in vita a causa dell’elastico logorato, si arricciano e sciupano l’armonia della linea, lasciando brutti segni rossi … e, noia maggiore di tutte, richiedono il cambiamento continuo dell’elastico consumato“.
Ecco che il Maglieficio Biellese veniva in soccorso alle signore con questo nuovo tipo di cintura, che evitava tutte quelle “noie” delle classiche cinture elastiche. La Nobelt era fatta con un sottile strato di gomma, trattata in modo da impedire il deterioramento dovuto ai lavaggi e alle alte temperature:
“Aderente, ma priva di pressione, questa cintura, larga e cedevole, non si fa sentire, eppure rimane sempre a posto, grazie alla sua super-elasticità … non ingrossa, non si arriccia, non si rincincigna”.
Nel 1942 il “Maglieficio biellese” entrò a far parte nella Società per azioni “Fratelli Fila“, che comprendeva anche la Pettinatura Biella di Genova. Nel 1973 avvenne il grande cambiamento: Mabi diventò Fila Sport, si impose sul mercato internazionale inizialmente con la linea tennis, contraddistinta dalla F rossa e blu creata da Sergio Privitera.
- Funzioni e attività
- Dal “Annuario Generale della Laniera”, 1926: produzione di “Corpetteria di maglia fina e media”
Telefono 7-59
Dal “Annuario Generale della Laniera”, 1934: medesima produzione
Telefono 17-59