Flavia nasce a Minerbio (BO) il 5 ottobre 1924 da Filippo Cavazza ed Elvira Belgrano.
Suo padre, entomologo e zoologo, è il maggiore dei tre figli del conte Francesco Cavazza. Banchieri dalla fine del Settecento, i Cavazza hanno in Francesco e sua moglie Lina Bianconcini, nonni di Flavia, due protagonisti innovatori e anticonvenzionali della vita bolognese.
Si interessa nel corso di tutta la sua vita di architettura del paesaggio e di parchi e giardini e intrattiene rapporti professionali con il noto architetto paesaggista Pietro Porcinai.
Si occupa della conservazione dell'archivio di famiglia e della memoria di alcuni antenati.
Alla morte della nonna Lina Bianconcini Cavazza, la conservazione della documentazione relativa all'Aemilia Ars venne curata da lei, che nel 1994 donò le carte al Museo storico didattico della tappezzeria di Bologna, in ottemperanza presumibilmente delle volontà di Lina, che era legata da una grande amicizia a Vittorio Zironi, fondatore del Museo, trattenendo presso di sé esclusivamente un piccolo nucleo di carte appartenute alla nonna.
Muore a Bagno a Ripoli il 13 settembre 2001.