Persona
Bertrand, Giulio
- Link esterni
- Nascita
- Data:
- 13 marzo 1927
- Morte
- Luogo:
- Sudafrica
- Data:
- 20 Maggio 2018
- Attività/mestiere/professione
- Qualifica:
- Imprenditore tessile
- Biografia / Storia
- Il nome di Giulio Bertrand, scomparso nel 2018 a 91 anni di età, era legato a una delle iniziative industriali più rilevanti del distretto tessile biellese. La famiglia Bertrand, di origine belga, operava in campo tessile dal 1820. Mathieu Bertrand era arrivato a Biella da Verviers nel 1880 e vi aveva impiantato una filatura. La produzione si era poi diversificata, con l’introduzione, dal 1920, dell’attività di tessitura e l’azienda si trasformò presto in un grande gruppo grazie ad Alfredo, nato nel 1892, figlio di Gaspare, che potenziò l’impianto sino a formare il nucleo di un grande complesso, a ingrandire il quale si è poi posto, con spirito di forte creatività imprenditoriale, il figlio Giulio nato nel 1927.
Giulio Bertrand iniziò a 18 anni la propria attività lavorativa presso l'impresa di famiglia e, negli anni '50, cominciò a dirigere le attività commerciali nel campo dei filati di lana dando impulso a nuove importanti iniziative nei settori tradizionali del cardato e del filato lana e sviluppando inoltre il settore delle fibre sintetiche. L'attività del gruppo ben presto si espanse con la costituzione di numerose società commerciali e di produzione.
Negli anni '60 Giulio Bertrand rafforzò l'immagine del suo gruppo nei settori delle fibre tradizionali e sintetiche dando inizio anche a nuovi progetti nel campo immobiliare, con la costituzione di due società con sede a Biella e a Prato.
Negli anni '70, mentre le strutture del Gruppo si consolidavano sempre più, sia nel settore tessile che in quello immobiliare, prese vita una nuova e razionale organizzazione societaria e manageriale, basata da un lato su un' impostazione piramidale delle società operative con la creazione di una "holding" di Gruppo, dall'altro con il controllo della gestione con tecniche d'avanguardia.
L'esperienza acquisita da Giulio Bertrand nel settore tessile offrì lo spunto per la costituzione di una società di "engineering" per la realizzazione di impianti tessili e stabilimenti "chiavi in mano" in Italia e all'estero.
Fu negli anni ’80 che questo abile capitano d’industria riuscì a creare un gruppo di rilevanza internazionale, con succursali e unità produttive in varie parti d’Italia e all’estero, Sudafrica compreso. Per un accordo con la Gepi prese vita a Caserta un modernissimo impianto di filatura cardata, a Rotterdam venne costituita la "Bertrands Holding International B.V. e l'attivita di engineering si espanse anche in Cina. (Da "Il Biellese", 4 giugno 1985).
La crescita del gruppo Bertrand, in cui erano confluiti il lanificio Guabello di Mongrando per i tessuti e la Zegna Baruffa per i filati, con interessi anche nel campo delle assicurazioni e dell’edilizia, sembrava inarrestabile.
Giulio Bertrand partecipò anche alla cordata con cui le famiglie Agnelli e Ferrero acquisirono la Toro Assicurazioni e, nel 1987, tentò la scalata alle Lanerossi di Vicenza, ma non poté competere contro il più forte Gruppo Marzotto. Nel 1985 fu nominato Cavaliere del lavoro con la seguente motivazione:
“Ha assunto nell'impresa di famiglia, operante in Italia sin dal 1880 nelle attività dì tessitura, responsabilità sempre più impegnative sino a trovarsi attualmente alla guida del gruppo che ha assunto dimensioni internazionali con iniziative sia nel cardato e filato di lana che nelle fibre sintetiche. La Finanziaria Bertrand S.p.A., della quale è Presidente e Amministratore Unico, controlla numerose società operative in Italia e all'estero: l'80% opera nel settore tessile, le restanti si occupano di "engineering" per la realizzazione di impianti tessili e stabilimenti "chiavi in mano" di attività immobiliari, di edilizia residenziale, civile, industriale e scolastica. Il fatturato del gruppo è di oltre 250 miliardi di cui un quinto all'estero specialmente Sud Africa, Inghilterra, Belgio, Olanda e Hong-Kong. I dipendenti sono oltre 800”. (Da: cavalieridellavoro.it)
Se per creare un impero, che oltre al tessile annoverava imprese di costruzioni e una forte componente immobiliare e finanziaria, ci erano voluti venti anni, molto meno bastò per farlo scomparire. Una crisi profonda del comparto all’apparenza più solido, il tessile, a inizio anni ‘90 fece crollare il colosso. Guabello e Baruffa vennero cedute con buon anticipo; il resto, compreso l’impianto modello di Massazza, finì tra curatori fallimentari e difficili vendite all’asta. Il fallimento del suo gruppo industriale coinvolse migliaia di lavoratori delle aziende del gruppo e del vasto indotto che si era creato intorno ad esso. L’imprenditore uscì di scena e migrò in Sudafrica dove avviò una nuova azienda, di alta qualità e tradizione in campo agricolo, la “Morgenster Wine & Oil Estate”.
- Luoghi di attività
- Luogo:
- Biella