Società Generale Italiana di Elettricità Sistema Edison(altra denominazione di autorità)
Edison(altra denominazione di autorità)
Data: dal 1884
Luoghi di attività
Luogo:
Milano
Storia istituzionale
La Società Italiana di Elettricità fu fondata a Milano il 6 gennaio 1884, grazie al professore del Politecnico Giuseppe Colombo che aveva istituito un Comitato per l'Applicazione dell'Elettricità “Sistema Edison” in Italia nel 1882, dopo aver visitato l'Esposizione Internazionale di Eelettricità a Parigi l'anno precedente e aveva avviato la centrale elettrica di Santa Radegonda.
Negli anni seguenti fu fornita l'illuminazione pubblica alla città di Milano, sperimentato il sistema tramviario e avviata la costruzione di diverse centrali.
Alla metà degli anni novanta la Edison ottenne l'appoggio finanziario della neonata Banca Commerciale Italiana, rappresentata dall'ingegner Carlo Esterle che, nominato consigliere delegato a partire dal gennaio 1897, avrebbe guidato la Edison sino alla sua morte (1918). Sotto la gestione Esterle la Edison partecipò allo sviluppo del settore elettrico contribuendo alla costituzione di importanti società e conquistando a sua volta le più importanti concessioni idroelettriche e le principali reti di trasporto in Lombardia e nelle regioni del Nord. Nel 1918 la direzione della società passa all'ingegner Giacinto Motta. Ai nuovi impianti si unirono nuove partecipazioni azionarie, che fecero del gruppo Edison, con cinquantasei società controllate e 1.350 milioni di capitale, la maggiore potenza finanziaria di tutta l'industria italiana.
Al termine della seconda guerra mondiale, dopo la morte dell'ingegner Motta, la direzione della Edison passò all'ingegner Giorgio Valerio e a Pietro Ferrerio, che ne divenne il nuovo presidente. Le ipotesi di nazionalizzazione dell'industria elettrica furono bloccate a partire dal 1947, quando si aprì un periodo di miglioramenti crescenti delle condizioni tariffarie ottenute dalle società elettriche. La legge istituiva dell'Enel (dicembre 1962) prevedeva circa 1.500 miliardi di indennizzi alle società elettriche e la Edison, che nei due anni successivi avrebbe incorporato un gran numero di società da essa controllate, rafforzò la propria tendenza ad espandersi nei settori chimico, elettromeccanico ed elettronico, siderurgico e meccanico, tessile e della distribuzione (Standa). Il 7 luglio 1966, a poco più di tre anni di distanza dalla nazionalizzazione dell'industria elettrica, il gruppo Edison si fuse con un altro grande impero industriale, la Montecatini, incorporandola e dando vita alla Montedison.