Persona
Serralunga, Giovanni Battista
Data: 1843-1915
- Nascita
- Luogo:
- Biella
- Data:
- 1843
- Morte
- Luogo:
- Biella
- Data:
- 1915
- Attività/mestiere/professione
- Qualifica:
- conciatore
- Qualifica:
- pubblico amministratore
- Biografia / Storia
- Giovanni Battista Serralunga, figlio di Pietro, è nato a Biella nel 1843 ed vi è morto nel 1915. Continua l’azienda paterna e, nel 1914, acquista parte degli stabili degli eredi Trombetta per ampliare l'attività impiantata dal padre nel 1840. Con la sua conduzione la produzione si mantiene fino al 1874 sulla lavorazione del cuoio per calzoleria, valigie, selleria. Nel 1887 introduce in Italia la fabbricazione dei tacchetti di cuoio di bufalo per i telai da lana, cotone, juta... Nel 1898 la lavorazione del cuoio "Corona" per cinghie per selfacting e dinamo elettriche permette di ridurre ed eliminare l’importazione straniera. Diventa deputato del Regno d'Italia nel 1897, ma il suo impegno come pubblico amministratore era già cominciate negli anni precedenti, sia a Biella, sia a Torino (Camera di Commercio dal 1882 al 1910), sia nella Deputazione Provinciale di Novara. Presidente della Cassa di Risparmio di Biella dal 1890 al 1913. Suoi figli furono: Pietro (1876-1920), il Grand. Uff. Giuseppe (1879-1965), podestà di Biella durante Fascismo, e il Comm. Roberto (1881-?).
- Luoghi di attività
- Luogo:
- Biella
- Fonti
- Da "La Tribuna Biellese" del 9 settembre 1915: "Lunedì scorso [6 settembre, n.d.a.] morì il Comm. Gio. Batta Serralunga dopo lunghissima malattia che lo tormentava da molti anni, nell’età di 72 anni. Il comm. Serralunga ebbe ai suoi tempi una parte notevole nella vita politica di Biella, ed il suo nome fu quasi popolare nel Biellese. Salì dal nulla e si conquistò una posizione politica ed amministrativa che perdette, ed una posizione finanziaria che conservò. Fu dapprima agente elettorale in tutte le battaglie politiche di Quintino Sella, poiché nelle manipolazioni elettorali aveva una grandissima abilità, tutta sua; ed il suo concorso era sempre assai ricercato. Lasciò più tardi questo partito per caldeggiare la candidatura massonica dell’impresario Billia che naufragò, e poi diventò un propagandista dell’on. Trompeo acquistando così sempre maggiori conoscenze nel mondo elettorale per la sua multiforme operosità, fino a che, morto il Trompeo, gli successe nella carica di deputato di Biella. Fu breve la sua permanenza a Montecitorio perchè, chiusa la sessione, il comm. Serralunga non fu più rieletto. Il favore popolare che aveva innalzato quest’uomo ai più alti onori, poco alla volta lo abbandonò: non fu più eletto deputato, e più tardi perdeva anche la carica di Consigliere provinciale e comunale. Il comm. Serralunga fu personalmente onesto, e dotato di una operosità singolare sapeva diffondere attorno a sé simpatie e acquistare aderenze: così durante il periodo della sua deputazione trovò modo di utilizzare il suo spirito di iniziativa facendo conoscenze e relazioni con personalità spiccate, studiando gli sbocchi e i bisogni del Paese in rapporto anche alla sua industria che moltiplicava portandola ad invidiabile altezza. Comunque possa essere giudicata l’opera sua nel campo politico, la memoria del comm. Serralunga resta come esempio di quella infaticabile operosità biellese che si prefigge una mèta e che sa raggiungerla a qualunque costo".
Da “il Biellese” del 10 settembre 1915: “Nel numero ultimo del Biellese abbiamo annunciato la morte di Giovanni Battista Serralunga, con brevi note personali; è dovere nostro parlarne più ampiamente, perché il compianto nostro concittadino ebbe per ben oltre un trentennio una posizione cospicua nelle industrie, nei commerci, nelle amministrazioni pubbliche, nella politica, insomma in ogni rango dell’attività cittadina. Giovanissimo, collaborò nell’azienda del padre che aveva avviato una modesta conceria: poi fu soldato nell’esercito nazionale, arrivando al grado di sergente; ritornato a casa prese, ancora giovane, la direzione dell’industria, che tenne fin quasi all’ultimo anno di sua vita. Sotto l’impulso suo vigoroso l’antica conceria, in cui si lavoravano coi metodi tradizionali i cuoi per le scarpe e per carrozzeria, si sviluppò rapidamente e vi ebbe in breve predominio la lavorazione di cuoi per uso industriale dei quali si era tributari all’estero, e che diventarono prodotti nazionali: furono ampliati ed estesi i fabbricati, vennero introdotte nuove macchine, e la maestranza operaia, già contenuta a poche decine di operai, fu portata ad alcune centinaia. L'esempio suo valse a stimolare i colleghi al rinnovamento audace dell’industria conciaria; e da parecchi anni la città nostra ha aggiunto un posto importante in questa specialissima industria che anni addietro aveva e conservava un carattere troppo modesto e casalingo. Dall’anno 1882 al 1910 fu membro della Camera di Commercio di Torino; ed anzi col suo ingresso nella Camera si mutò iI sistema antico di raccogliere ivi soltanto e personalità più in vista della Città di Torino, tenendone lontani coloro che erano meglio In condizione di rappresentarvi le aspirazioni, gli interessi, le cognizioni delle industrie disseminate nelle città di Provincia. Ed anche nella Camera di Commercio ebbe presto un’autorità grande: oltre a far parte di molte Commissioni di studio e di lavoro, il .Serralunga fu eletto e parecchie volte confermalo vicepresidente dell’autorevole consesso. Non sappiamo qui ricordare tutte le amministrazioni pubbliche cittadine in cui ebbe parte: si può dire che vi fu in tutte, sebbene sovente egli vi si ricusasse, perché non volle mai accettare uffici e cariche a cui non potesse dedicare l’opera doverosamente richiesta. Ma dove l’attività e l’intelligenza sua ebbero campo di spiegarsi fu nella carica di Presidente della Cassa di Risparmio di Biella, carica che tenne ininterrottamente dal 1890, succedendo al compianto canonico prof. Magnani, fino al 1913. Durante questo lungo periodo la Cassa ebbe un incremento notevolissimo di patrimonio, di attività e di beneficenza: vi affluirono i risparmi dei lavoratori, e dei piccoli possidenti; i fondi cosìn raccolti furono con prudenza e larghezza, dati ad eccitamento ed incremento di iniziative industriali e di progressi agricoli: una
parte degli utili, in misura sempre progrediente, fu destinata a scopi di beneficenza, di istruzione, di sussidio per ogni iniziativa volta al pubblico bene: la Cassa di Risparmio scriverà nel libro d’oro dei benemeriti dell’Istituto il nome di G. B. Serralunga. Fu Consigliere Provinciale per il mandamento di Biella, e nelle elezioni del 1897 fu con imponente maggioranza di voti nominato Deputato al Parlamento. Anche in queste assemblee seppe farsi apprezzare per l’attività, lo spirito, la praticità delle sue idee e delle sue parole, e soprattutto per la bontà dell'animo che Io avvinceva in amicizia anche con colleghi di opposti partiti. Le vicende elettorali non permisero la sua rielezione nel 1900, ma elevati uffici affidatigli dal Governo mostrarono che era stata ben conosciuta ed apprezzata la sua competenza nelle più difficili questioni economiche nazionali. Ed a noi piace ricordare che fu anche attivo e combattivo giornalista cittadino: tenne, per alcuni anni, la direzione dell’«Eco dell’Industria», e su questo giornale apparivano sovente i suoi scritti, specialmente in materie attinenti all’industria ed ai commerci. Soprattutto chi lo conobbe non poté non stimarlo: la bontà sua egli portava alla famiglia, ai colleghi, agli operai di cui era [e] voleva essere cooperatore assiduo; non confessò mai l'amico, non si sottrasse mai alla
responsabilità; non acconsentì mai al settarismo di qualsiasi forma: generoso on tutti, come era stato benefico in vita, volle esserlo in prossimità di morte; la cittadinanza deve essere grata alla sua memoria, per l'esempio dato di attività, di rettitudine, di affetto operoso e benefico per tutte le istituzioni cittadine”.