Ente
FIDAE Federazione Italiana Dipendenti Aziende Elettriche
Data: 1919-1977
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- Storia istituzionale
- La Fidae / Cgil (Federazione italiana dipendenti aziende elettriche) venne costituita a Firenze, presso la Società di Mutuo Soccorso di Rifredi, il 23 giugno 1919, raggruppando i lavoratori (operai e impiegati) del settore elettrico che fino a quel momento erano stati inclusi nella FIOM; sciolta nel 1926 si ricostituisce nel gennaio del 1945, durante il I Congresso della Cgil. In quella occasione i lavoratori delle aziende elettriche nominano primo Segretario generale Vasco Cesari che, proveniente dalle fila della FIOM fiorentina, aveva partecipato anche alla costituzione della FIDAE.
Il distacco da quest'ultima e la costituzione in federazione autonoma testimoniava la crescente importanza del settore e della maestranza che vi era addetta, non numerosa ma in buona parte altamente qualificata e per questo avvantaggiata nel rapporto con le controparti, come confermato dalla sigla del primo contratto nazionale di lavoro per operai impiegati, avvenuta nel luglio 1920 con la mediazione del ministro Labriola.
Questi caratteri si manterranno anche nel secondo dopoguerra, allorché la Fidae si ricostituisce - alla fine del 1945- come sindacato dei circa 50mila addetti alle aziende elettriche private, municipalizzate e di autoproduzione.
La conquista del primo contratto nazionale “post-fascista” (9 febbraio 1946) e, negli anni seguenti di un articolato ed efficace sistema di welfare aziendale (casse mutue, dopolavoro e soprattutto previdenza integrativa) scandiscono una vicenda sindacale che, al di là di momentanee asprezze, si discosta nettamente dalla conflittualità e la radicale contrapposizione che connotano il clima sindacale nell'Italia della ricostruzione.
In questa fase l'attività organizzativa e quella negoziale sono alquanto limitate, sia per la preminenza della contrattazione nazionale, sia per la scarsità di quadri sindacali, la cui attività, se non penalizzata, certo non gode di tutele e di spazi di movimento sufficienti.
Di fatto la Fidae torinese e piemontese consistono di un piccolo nucleo di membri di commissione interna (la Fidae prevale nettamente nel settore operaio mentre divide sostanzialmente a metà con la Flaei -Cisl i consensi tra gli impiegati), di alcuni rappresentanti negli istituti di welfare, di un funzionario retribuito a tempo pieno e di una segretaria amministrativa.
Con la nazionalizzazione dell’energia elettrica e l’istituzione dell’ENEL il sindacato di categoria si trovò di fronte ad un cambiamento radicale: in un solo momento la controparte si è trasformata da una miriade di soggetti ad un unico soggetto, da soggetto privato a soggetto pubblico. La creazione dell’ente pubblico alimentò inoltre le speranze di un nuovo ruolo attivo del sindacato nelle scelte di politica economica e di nuovi rapporti industriali, improntati ad una maggiore partecipazione.
All’atto della nazionalizzazione si instaura immediatamente un clima assai favorevole ai sindacati che conquistarono alcuni importanti poteri consultivi, sia nel settore contrattuale che in quello assistenziale. Già dal primo contratto di lavoro firmato con l’ENEL, nel 1963, si estende il ruolo delle rappresentanze sindacali, specie nel campo della gestione del personale, e si allarga la tutela dei diritti dei lavoratori, si istituisce un Comitato paritetico antinfortunistico e Comitati per la gestione delle Attività Ricreative, Culturali ed Assistenziali, ARCA.
Negli anni ‘70 l’emergenza energetica spinge anche il sindacato ad occuparsi delle questioni di politica energetica. In prima linea ci sono i sindacati delle categorie del settore, elettrici, gasisti, acquedottisti, meccanici, chimici, e soprattutto gli elettrici, per il ruolo fondamentale che riveste l’ENEL nella strategia energetica nazionale. Dal 1974 fino ai primi anni Ottanta si susseguono convegni e studi sulle questioni energetiche, la cosiddetta “Vertenza energia”, che ricerca un confronto su queste tematiche tra sindacato, governo, regioni ed enti locali.
Nel 1977, nel quadro di un piano di riorganizzazione avviato dalla Cgil, la Fidae si è fusa con le federazioni dei gasisti (Fidag) e degli acquedottisti (Filda) per dare vita alla Fnle (Federazione nazionale lavoratori dell'energia).
A Biella la costituzione della sezione locale del Sindacato Elettricisti aderente alla FIDAE avviene presso la Camera del Lavoro il 3 novembre 1945: il comitato di iniziativa del sindacato era composto da Zino Licurgo, Mezzalama Ugo (nominato Segretario), Verzoletto Michele, Molinaro Mario, Brovetto rduino, Deregibus Carlo, Vallivero, Ramella Pierino.
- Bibliografia
- Renato Coriasso, Il Sindacato Elettrici della CGIL. Contributi per una storia sociale, Roma 1985.
Cenni storici della FIDAE – FIDAG – FILDA” numero speciale a cura del Comitato di Coordinamento Nazionale FIDAE – FIDAG – FILDA di “FIDAE informazioni”, aprile 1977, num. 7.