Progettò la chiesa dell'Ospedale di Biella, dedicata a San Francesco e la Casa Giacomo Gualino, entrambe realizzate nel 1940.
Ecco il necrologio del geometra Giuseppe Mortarini (1898-1974) apparso su "Eco di Biella" del 24 maggio 1974: All’ospedale di Bioglio è mancato, prossimo ai 76 anni, il geometra Giuseppe Mortarini, una delle figure più in vista nella nostra città per l’attività svolta nel campo edilizio. A Biella non solo, ma anche in provincia, sono molte le opere che recano la sua firma, così come sono stati tanti i suoi interventi alla soluzione dei diversi problemi urbanistici. Nato a Tornaco, in provincia di Novara, Giuseppe Mortarini era venuto nel 1921 nel Biellese per assumere l'incarico di segretario comunale a Pollone, dove si sposò innestandosi così definitivamente nella vita della nostra regione. Aveva temperamento combattivo ed era solito sostenere con particolare vigore, ed a vòlte addirittura con acceso entusiasmo, le idee da lui proposte conducendo appassionate, interessanti polemiche scaturenti soprattutto dalla visione moderna che egli aveva saputo imprimere al proprio lavoro. «Occorre — diceva e ripeteva agli amici — precorrere i tempi e non indugiarsi più dello stretto necessario e se non per rilevare gli eventuali errori, su quello che già è stato fatto». La sua preparazione professionale era fuori discussione, donde numerosi e responsabili gli incarichi di categoria a lui affidati. Era conosciutissimo ed apprezzato anche fuori Biella, a Roma specialmente, dove allineò la propria firma, a fianco di quella di famosi architetti, al progetto per la realizzazione del Palazzo della Civiltà. Naturalmente questa sua irrompente vocazione alla vita battagliera non poteva non trovar riscontro anche nelle più ardue vicende della Nazione che lo videro prima capitano degli Arditi nella guerra del 1915-1918 e poi ancora tenente colonnello nell’ultimo conflitto mondiale. La vita gli fu generosa di successi, ma ancor più — ed amava ricordarlo — di affetti familiari: della moglie scomparsa tre anni or sono, del figlio, delle due figlie e dei nipotini che rappresentavano ormai il suo orgoglio e la sua passione. I funerali si sono svolti nel pomeriggio di venerdì scorso. Al mesto addio, per il suo definitivo ritorno al paese natio, Tornaco, era presente una folla commossa e sinceramente rattristata di colleglli, amici, estimatori.