Docente dell'Istituto Tecnico Industriale, svolse numerose attività di consulenza; tra i suoi clienti ebbe il Lanificio Rivetti per il quale progettò gli sheds del reparto pettinatura e analizzò la fattibilità di un bacino idrico all'Alpe Prato. A lui si deve il Condominio Mazzini (1955) in piazza La Marmora.
Dal necrologio apparso su "Eco di Biella" del 20 luglio 1992 si apprende che: Era nato a Mottola in provincia di Taranto il 19 dicembre 1907. Giunse a Biella per assumere un incarico di docente all’Istituto tecnico industriale. Lo mantenne dal 1933 al 1950 ma nel frattempo mise a frutto le sue grandi capacità professionali nella professione con una vitalità che si alimentava degli slanci ricostruttivi del dopoguerra e di una capacità creativa che faceva di lui un artista. Molti dei suoi contributi progettuali si valsero di questa sua facoltà. Ma artista lo era anche nelle idee, nelle proposte sugli assetti urbanistici e sui progetti stradali. La politica, almeno per un breve periodo lo interessò molto. Nelle elezioni comunali del 1960 fu eletto consigliere comunale di Biella nella lista liberale. Terzo in graduatoria con un gran numero di preferenze, venne chiamato alle responsabilità delle Finanze nella giunta presieduta dal sindaco Novellino Casalvolone. Fu dovuta a lui in quel periodo la proposta di fare di via La Marmora un boulevard di 50 metri di ampiezza: progetto che illustrò e difese a Palazzo Oropa con la passione intuitiva di chi guarda al futuro. Nonostante il vivo interesse della cittadinanza, il progetto, che in «Eco di Biella» aveva trovato un forte supporto, fu respinto dalla maggioranza consiliare. Agrusti lo consegnò alla memoria delle generazioni successive ma al tempo stesso il suo amore per la politica si raffreddò. Non si presentò più alle elezioni. Si parlò di lui come presidente dell’Ospedale ma la candidatura tramontò. Ultimamente aveva dato all’Aci di Biella un contributo validissimo come presidente della commissione per la grande viabilità. Anche qui molte intuizioni legate al progetto di pedemontana. Ma poi si era ritirato da ogni incarico. Viveva però con intensità gli ultimi anni di un’esistenza ricca di contenuti, di amichevoli rapporti e persino di attività sportiva al Golf «Le Betulle». Era un uomo in pace con se stesso, dotato di una straordinaria comunicativa. La morte lo ha sorpreso mentre appariva ancora vitale e vigoroso. Un lutto doloroso e inaspettato nonostante l’età.