Palazzo Ferrero fin dalle origini è stato proprietà dei Ferrero, presenti a Biella assai presto, ma in modo certo non prima del XIV secolo. Dai figli di Besso discendono i due rami principali della famiglia:
• da Sebastiano (1438-1519) i Ferrero Principi di Masserano
• da Gian Enrico (1468-1525) i Ferrero Marchesi della Marmora
Il palazzo si sviluppa tra fine ‘400 e metà '500, da un nucleo antico, la cosiddetta casa grande di abitazione posta in Biella Piazzo, con l'orto e ogni altra pertinenza, che toccò a Sebastiano Ferrero nella divisione con i fratelli dell’eredità paterna, avvenuta nel 1491. Possiamo presumere che si tratti della parte verso la città adiacente la torre ottagonale, elemento di grande rilievo nel profilo della città di Biella, oggi raggiungilbile dal giardino di Palazzo La Marmora.
Tra ‘500 e ‘700 il Palazzo assume la forma di dimora signorile di rappresentanza, con cortile interno porticato su due lati, e viene abbellito con affreschi dei quali restano testimonianze.
Quello che oggi vediamo è frutto dei rimaneggiamenti otto/novecenteschi avvenuti dopo che, tornato di proprietà dei Ferrero della Marmora in seguito all'estinzione del ramo Fieschi, fu affittato e utilizzato per funzioni diverse. Rilevanti furono in particolare gli interventi per l'adattamento a stabilimento idroterapico (1864-1902).
Nel 1912 la marchesa Maria Luisa della Marmora vendette il palazzo alla Città di Biella che lo diede in concessione all’amministrazione militare fino al 1945 e, in seguito, lo adibì ad alloggi.
Dopo un primo parziale intervento, negli anni ’70, la città ha avviato, nel 2001, un recupero integrale del palazzo riconvertendone la funzione a culturale e centro congressi.