Nel 1200 esisteva una rocca sulla quale agli inizi del 1400 fu costruito il castello
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Tipologia
Tipologia edificio:
castello
Tipologia specifica edificio:
dimora storica
Notizie storiche
Descrizione:
Il castello di San Martino in Soverzano è una fortezza medievale situata nella località di San Martino in Soverzano nel comune di Minerbio, in provincia di Bologna.
Si tratta di una costruzione dotata di quattro torri angolari e di un mastio e circondata da un fossato con due ponti levatoi.
Nella località dove sorge il castello, che ha probabilmente derivato il nome dal vicino scolo Zena (Sovrazeno, poi divenuto Soverzano), la famiglia bolognese Ariosti possedeva beni sin dal ’200, a guardia dei quali venne eretta una piccola rocca, che a quel tempo sorgeva al limitare della palude, di cui restano tracce alla base della torre del castello. Passata al ramo ferrarese degli Ariosti, la rocca fu occupata nel 1390 dal comune di Bologna, che vi installò un presidio. Nello stesso anno Francesco Ariosti vendette la proprietà al pronipote Bonifacio che nel 1407 cedette a sua volta l’edificio e i terreni alla nipote Chiara Arrighi, moglie del bolognese Bartolomeo Manzoli. Questi pochi anni dopo fece costruire il castello, conservando parte dell’antica torre.
Agli inizi del ’500 il comune di Bologna affidò in custodia al ricchissimo Marchione Manzoli, che lo accolse come un ospite, un prigioniero d’alto rango, il cardinale Giovanni di Lorenzo de’ Medici, che dopo poco venne eletto papa con il nome di Leone X. L’amicizia con il papa fruttò ai Manzoli, nel 1514, la concessione del feudo di San Martino in Soverzano, che rimase alla famiglia sino alla seconda metà del ’700. Una curiosa leggenda vuole che la sera del 1° dicembre di ogni anno il fantasma di Marchione Manzoli compaia alle porte del castello per riappropriarsi del suo feudo (venne infatti ucciso nel 1527, in quello stesso giorno, insieme ai suoi servitori).
Nel 1581 a San Martino si svolse un’importante fiera annuale, che ebbe per secoli grande fama (la tradizione della fiera, abbandonata negli anni ’50 del secolo scorso, è stata ripristinata nel 1982).
Il gruppo di case attiguo al castello, con l’edificio principale dotato di un ampio porticato, venne fatto costruire dai Manzoli alla fine del ’500 proprio come luogo di ristoro per il personale addetto al castello e per i visitatori della fiera e anche il lungo porticato sul viale d’accesso, risalente al 1684, venne realizzato per accogliere la fiera al coperto.
Nel 1751 la vasta proprietà passò alla famiglia Marsigli-Duglioli e nel 1882 a Felice Cavazza, che insieme al figlio Francesco l’anno seguente ne affidò il restauro ad Alfonso Rubbiani e Tito Azzolini, mentre Achille Casanova venne incaricato del restauro e completamento delle decorazioni interne.
Durante i bombardamenti su Bologna iniziati nel luglio 1943 Filippo Cavazza (nipote di Felice) accolse a San martino un numero considerevole di persone tra cui Mario Finzi insieme alla sua famiglia. Il suo impegno consistette anche nell’aiutare tanti amici in difficoltà e collegarli con chi li poteva soccorrere. Nell’autunno del 1944 Filippo conobbe il Generale tedesco Frido von Senger Und Etterlin, con il quale condivise posizioni utili ad evitare danni alla popolazione locale.
Alla scomparsa di Filippo Cavazza nel 1953, le figlie Marilina e Flavia Domitilla decisero di vendere il castello e il borgo alla contessa Cristina Dal Pozzo Larcher. La foresteria o villa adiacente, il porticato della fiera e i terreni circostanti rimasero alle sorelle Cavazza.
La foresteria fu vanduta ai signori Ottolenghi nel 1983.
La famiglia Dal Pozzo Larcher tenne la proprietà di San Martino per una decina di anni, fino a quando fu venduta a Maria Teresa Fiamminghi Barbieri.
Nel 1995 il castello fu ceduto a Michelangelo Poletti, mentre il borgo rimase ai Fiamminghi Barbieri.
L’attuale proprietario ha profuso grande impegno per il recupero e la conservazione dell’intero complesso, di grande suggestione scenografica e perfettamente conservato.