Istruire operai specializzati nella lavorazione della lana per fare fronte alla forte concorrenza straniera: questo era lo scopo del Lanificio-Scuola promossa dall’industriale Felice Piacenza e ospitata nella palazzina di piazza Lamarmora, ora sede della sezione ragazzi della biblioteca civica. Costruito nel 1911, l’edificio riflette il gusto eclettico dell’epoca e l’ideologia dell’istituzione per cui è nato, attraverso l’utilizzo di elementi decorativi ed architettonici ispirati al Rinascimento toscano e di motti latini rivolti agli allievi. Il “lanificio” integrava l’adiacente Regia Scuola Professionale che aveva sede nel chiostro di San Sebastiano: qui si avviavano i giovani a diverse professioni nei settori meccanico, elettrotecnico, edile e tessile. L’intero complesso comprendeva anche un capannone a shed, attrezzato con macchine per la lavorazione della lana, per le esercitazioni pratiche, di cui oggi rimane solo parte del muro perimetrale, ultima e significativa testimonianza di un comparto educativo professionale e commerciale all’avanguardia, integrato anche dal vicino Istituto Bona. La palazzina venne progettata dall’architetto Carlo Nigra che prese parte a partire dal 1882 alla costruzione del Borgo Medievale di Torino, come assistente di Alfredo d’Andrade, con cui lavorò anche per il restauro del castello di Malgrà a Rivarolo Canavese. Grazie ai suoi studi sui castelli, ricetti e fortificazioni medievali venne scelto dalla Sovrintendenza piemontese per il restauro di numerosi edifici. Tra le sue opere citiamo i restauri della tardogotica Casa Della Porta a Novara; del castello di Barengo; della Casa Centoris a Vercelli. In ambito biellese ricordiamo anche il progetto del castello Nuovo di Rovasenda (1903) e la ristrutturazione del castello di Sandigliano (1929).
tratto dal catalogo della mostra Identità di pietra. Architettura del '900 a Biella, Biella 2011
L'edificio oggi ospita la Biblioteca Ragazzi "Rosalia Aglietta Anderi"