“Onestà, operosità, lealtà” sono solo alcuni dei motti di stampo ideologico rivolti agli allievi dell’Istituto Bona e presenti sulla facciata, in corrispondenza della fascia decorativa che separa il piano terra dal primo. L’edificio si uniforma all’eclettismo imperante, rievocando lo stile rinascimentale fiorentino negli elementi architettonici, nella composizione della facciata e nei materiali, quali il cotto e la maiolica policroma. La scuola venne fondata nel 1913 grazie al generoso lascito di 50.000 lire da parte dell’imprenditore onorevole Eugenio Bona il cui busto è all’ingresso dell’istituto, in corrispondenza della parte porticata dell’avancorpo centrale. Suo obiettivo era quello di contribuire alla formazione di personale amministrativo per le aziende commerciali ed industriali. Il corso di studi era impostato secondo il business system delle scuole di matrice anglosassone ossia con momenti di pratica su reali operazioni di banca e commerciali. Come il vicino Lanificio Scuola Piacenza, l’edificio di via Gramsci venne costruito dall’impresa Delleani di Pollone, mentre il progettista è in questo caso Stefano Molli di Borgomanero.
Egli si laureò in ingegneria a Torino nel 1882, successivamente frequentò l’Accademia Albertina e dopo un viaggio a Roma per completare la sua formazione incominciò l’attività presso lo studio del conte Carlo Ceppi, architetto eclettico torinese. Tra i suoi lavori più importanti ricordiamo l’edificio dell’Unione Tipografica Editrice Torinese e la chiesa di Santo Stefano a Borgomanero.
tratto dal catalogo della mostra Identità di pietra. Architettura del '900 a Biella, Biella 2011