Nell’attuale via Caraccio, al civico 28, sorge la Casa Amosso, costruita nel 1931 su progetto dell’architetto Augusto Giorgio Severi Bonesi. Esempio di tipologia di “villa signorile” secondo la definizione dell’epoca, è situata in un lotto angolare tra la via Caraccio e il viale Matteotti.
La fascia di terreni che prospettano sul viale Matteotti e la via Galileo, ultimo lembo pianeggiante prima dei salti rocciosi (via Galileo) e dell’alto muro di sostegno (viale Matteotti), che offrono un vasto panorama sulla piana del torrente Cervo e sulle prealpi biellesi, negli anni ‘30 del secolo scorso divengono luogo privilegiato delle ville più prestigiose (Rivetti, ecc.). Il progettista è lo stesso di Palazzo Trossi e ritroviamo qui gli stessi riferimenti formali, applicati tuttavia al caso tipologicamente diverso della “villa signorile” ma non per questo in modo meno scenografico. La facciata esterna su via Caraccio è assolutamente squadrata, ciò che non fa intuire l’articolazione più complessa delle facciate interne con giochi di pieni e vuoti, loggiati e pareti oblique. Mentre il rivestimento delle facciate è in intonaco di graniglia Terranova, l’affaccio su strada presenta un’originale e alta zoccolatura in granito rosa di Baveno lavorato a scanalature verticali. Dallo zoccolo si alzano delle paraste (sorta di pilastri sporgenti dalla facciata di pochi centimetri), sempre in granito scanalato, che suddividono la facciata prolungandosi oltre il tetto a formare dei pilastrini. Tutti gli ambienti principali si aprono su di un atrio, fulcro della composizione, in parte a doppia altezza ed illuminato da un oculo centrale.
tratto dal catalogo della mostra Identità di pietra. Architettura del '900 a Biella, Biella 2011