L’ex-convitto biellese, ora sede di uffici comunali in via Tripoli 48, è nato per volontà dell’Associazione Industriale per l’incremento dell’Istruzione Professionale per ospitare gli studenti del circondario frequentanti le scuole della città. L’allora presidente Oreste Rivetti ne affidò il progetto all’architetto Giuseppe Pagano, che già aveva lavorato in città, appena laureato, con piccoli interventi per le ville della famiglia Rivetti. L’edificio è il risultato di uno studio che è sfociato in tre progetti diversi a partire dal 1932. Nella versione definitiva il collegio viene concepito attorno ad un atrio centrale a pianta quadrata con funzione di rappresentanza e palestra che, a livello del secondo piano è coperto da una struttura in vetrocemento che ne garantisce l’illuminazione. I primi due piani erano dedicati alla vita comune con la direzione, la biblioteca, la sala del Consiglio, il grande refettorio, l’ampio salone ricreativo centrale, le sale studio e le aule. I piani superiori ospitavano i dormitori e le stanze da letto. All’ultimo piano, una terrazza coperta rivolta a sud e ricavata dall’arretramento del piano, era adibita ad uso dei ricoverati dell’infermeria. Nel complesso l’edificio poteva accogliere duecentoventi convittori e centoquaranta allievi esterni.
tratto dal catalogo della mostra Identità di pietra. Architettura del '900 a Biella, Biella 2011