Al n.29 di viale Matteotti troviamo un’altra casa d’abitazione progettata nel 1962 dall’ingegnere e architetto Federico Maggia. Si tratta di un edificio che si discosta molto dalla produzione “classica” di questo infaticabile progettista che ha attraversato epoche, stili e gusti spesso antitetici.
La palazzina ha sette piani fuori terra e presenta un volume compatto a sviluppo verticale e suddiviso orizzontalmente in tre parti distinte, corrispondenti a destinazioni differenti e con caratteri propri. Osservando la facciata principale possiamo infatti distinguere un “basamento” adibito a uffici con l’atrio di ingresso rialzato; il “fusto” che racchiude la parte residenziale con gli alloggi-tipo e distribuiti in numero di due per piano; il “coronamento” che corrisponde al piano attico risolto in modo originale: tutto il piano è occupato da un unico appartamento che gode di un balcone che corre lungo tutto il perimetro del piano acquistando in profondità sul lato sud a formare una terrazza. La particolarità del balcone, dotato di un parapetto a nastro in muratura, consiste nell’aggetto rispetto al fusto dell’edificio, così da costituire una sorta di balcone-cornicione a riparo del volume sottostante. Sopra l’attico è stato ricavato un vero e proprio giardino pensile, con pannelli vetrati perimetrali che proteggono dai venti lasciando intatta la vista panoramica. Anche il trattamento delle superfici è diverso a seconda della funzione, passando dal rivestimento in marmo bianco della zoccolatura al materiale ceramico del “fusto”. Anche in questo caso e come in tutte le opere di Maggia è presente rigore costruttivo e cura per i dettagli.
tratto dal catalogo della mostra Identità di pietra. Architettura del '900 a Biella, Biella 2011