La "Via della Seta" e le sue origini
Per Via della seta si intende il reticolo, che si sviluppava per circa 8.000 km, fatto di itinerari terrestri, marittimi e fluviali lungo i quali nell'antichità si erano snodati i commerci tra gli imperi cinesi e l'Occidente. Le vie carovaniere attraversavano l'Asia centrale e il Medio Oriente, collegando Chang’an (oggi Xi'an), in Cina , all’ Asia Minore e al Mediterraneo attraverso il Medio Oriente e il Vicino Oriente Le diramazioni si estendevano poi a est alla Corea e al Giappone e, a Sud, all’ India Il nome apparve per la prima volta nel 1877 quando il geografo tedesco Ferdinand von Richthofen (1833-1905) pubblicò l'opera Tagebucher aus China. Nell'Introduzione von Richthofen nomina la Seidenstraße, la «Via della seta».
Il viaggio durava uno o più anni a seconda delle condizioni politiche e militari dei paesi attraversati. Tale percorso non è cambiato molto nel corso di quindici secoli.
Una vera ossessione degli storici è il problema delle origini della seta e la sua diffusione in Europa, chi propende per la matrice Araba, chi per quella Bizantina o Normanna.
La sericoltura , l’allevamento dei bachi da seta per la produzione di seta grezza è certamente un’invenzione cinese risalente a circa 4500 anni fa.
Nel celeste impero durante il periodo Tang (618-907), Hangzhou fu centro di produzione della seta e con le due vicine città di Wuxing e Jiaxing era conosciuta come "la casa della seta". L’industria serica si sviluppò ulteriormente durante le dinastie Song (960-1279) e Ming (1368-1644). Si narra in un libro di Confucio che l’imperatrice cinese S-Ling-Chi scoprì come allevare il baco da seta e a tesserne la bava, ben 2600 anni prima di Cristo e che il popolo riconoscente la divinizzò e adorò come "dea della seta".
Custodita gelosamente nei recessi della corte imperiale, il silenzio avvolse per lunghi secoli la scoperta, e solo nel quarto sec. d.C. il Giappone e l'India ne vennero a conoscenza.
Un’altra leggenda narra l'astuzia di una principessa cinese andata in sposa al re del Turkestan la quale per non rinunciare ai suoi abiti di seta, nascose nei capelli alcune uova del prezioso animale.
Secondo alcune fonti sarebbe addirittura stato Giulio Cesare, di ritorno dall’Anatolia, a portare a Roma alcune bandiere catturate dal nemico di uno sfavillante tessuto sconosciuto, era appunto la seta. Secondo altri, invece, queste bandiere sarebbero arrivate dopo la disfatta di Crasso a Carre. Sono di seta i vestiti trasparenti che Cleopatra indossa per sedurre Giulio Cesare che , affascinato dalla leggerezza di quei tessuti nel 46 a.C. fece stendere sul Circo un velario di seta per riparare gli spettatori dal sole. Si sapeva che quel tessuto veniva da una non ben precisata terra dei Seri (chiamarono infatti i cinesi "Seres", dal greco "seres" = seta), ma non quale ne fosse l’origine. Secondo Plinio (che riprendeva forse l’errore di Virgilio) essa sarebbe stata tessuta con un sottilissimo filo tratto da una peluria di certi ignoti alberi, da lui definita “lana delle foreste”. Sta di fatto che la seta non era portata a Roma direttamente dai cinesi, ma vi arrivava con la intermediazione prima dei Parti e poi dei commercianti di Palmira e Petra, trasportata via mare dai marinai di Antiochia, Tiro e Sidone. Fu solo più tardi, nel sesto secolo dopo Cristo che, mediante uno stratagemma, l'allevamento del baco poté essere introdotto anche nei paesi mediterranei.
Si racconta che, quando ormai l'impero Romano d'occidente si spegneva sotto l'ondata delle invasioni barbariche, ed a conservare la civiltà latina rimaneva l'impero Romano d'Oriente, due monaci, inviati dall'imperatore Giustiniano (527-565 d.C.), a diffondere la parola di Cristo nelle terre asiatiche, riportarono alla capitale Bisanzio (l'odierna Costantinopoli), nascosti nelle canne dei loro bastoni di viandanti, alcuni bozzoli del baco da seta.
Fu così che, in Grecia, in Persia e nelle città italiane di diretta influenza bizantina, furono organizzati i primi allevamenti. Gli Arabi, nel IX sec. dettero nuovo incremento alla sericoltura in Persia, in Sicilia e soprattutto in Spagna. La Cina ne rimase tuttavia la maggiore produttrice.
Si può dire che la diffusione della sericoltura negli altri Paesi Europei sia dovuta prevalentemente agli italiani: furono genovesi coloro che per primi trasferirono il commercio della seta ad Avignone e sempre italiani furono i primi allevatori del baco in Inghilterra e in Svizzera.
Sulla Via della seta hanno viaggiato molti influssi artistici, in particolare nella sua sezione dell’Asia Centrale, dove si sono potuti mescolare elementi ellenistici, iraniani, indiani e cinesi.