Villa Malpenga
La Villa Malpenga si trova a Vigliano Biellese in provincia di Biella è possente nella sua concezione architettonica fortemente improntata al genio dell'ingegnere Camillo Riccio, il quale fu Direttore Generale dei lavori per l'Esposizione Nazionale del Valentino del 1884. Riccardo Biglia, indomabile esteta ed ultimo discendete del ramo Biglia Roch (1875- 1926), ne promosse l'ultima grande ristrutturazione e creò il parco e le autorimesse. Il padre, Giovanni Battista (1830- 1908), abile impresario edile, a sua volta figlio di Giovanni Antonio (1808-1861), costruttore al servizio tra l'atro del Regno che a quell' epoca stava avviando una fitta rete di infrastrutture utile all'unificazione d'Italia, aveva portato a compimento un'altra notevole trasformazione dell'immobile che era passato ai Biglia dal conte Giuseppe Fantone nel 1861.
Villa Malpenga è straordinaria non solo nell'aspetto esteriore, ma anche nei suoi interni. E' interessante la sala adibita a "ping-pong" le cui pareti, decorate, vogliono fingere che l'ambiente sia una sorta di terrazza illuminata dal tripudio di colori derivanti dalla presenza di alberi, arbusti, vasi di fiori, questi ultimi poggianti sulla balaustra della terrazza medesima.
Vittorio Buratti acquisì l'immobile e nel 1934 ebbe il titolo di Conte della Malpenga. Fu lui a realizzare il viale di accesso alla dimora e a far costruire l'oratorio per opera degli archittetti Bruni e Ravizza; il Servalli ne decorò l'abside con la raffigurazione dell'Annunciazione.
Nella sala del ping-pong si vedono dipinti la casa di famiglia a Chiavazza con la fabrica "Filati Buratti", la villa di Stezzano, il castello di Castel Corniglio a Parma e il castello di Ponte di Legno Castelpoggio, derivanti dalla famiglia Zanchi de Zan cui apparteneva la mogile del Buratti, instancabilmente dedita alle cure della dimora. Si hanno, quindi , immagini di Biella, del castello di Zumaglia ricostruita dal Buratti medesimo e di Roma, realtà quest'ultima legata alla carriera politica dello stesso.
Accattivante, sempre nei sotterranei, è la sala da bigliardo, rivestita in boiserie con bella scala di accesso; accanto a tale ambiente si conserva il bar tipo tirolese.
Grandiosa la sala detta "degli arazzi" la quale si presenta rivestita in boiserie ed ospita alle pareti panneli lavorati ad arazzo di Aubussun raffiguranti scorci paesaggistici abitati da elementi dell'avifauna. Un'imponente scala sinuosamente conduce al primo piano mentre vigila su tale passagio una statua in marmo raffigurante la moglie di Lot opera del Guglielmi di Roma.
Fu Giacomo Brignone ad eseguire, invece, i lavori in stucco per questo scalone, salendo lungo il quale si ammira la figura a cavallo di Vittorio Buratti, dipinto in parete che, oltre alla firma dell'autore Servalli, reca la data del 29 ottobre 1942 e lo stemma di famiglia. Villa Malpenga è abbellita altresì da magnifiche pavimentazioni alla veneziana, opera del Crovatto e dello scultore Cesare Biscarra. Una chicca nell'archivio Biglia di san Paolo Cervo, fonte preziosa per la documentazione relativa alla dimora, si conserva un interessantissimo album racchiudente scatti degli ambienti della villa e dei dipinti che Giulio Ferrari e Giuseppe Ponga vi crearono dal 1892 al 1894, dipinti andati poi perduti; tale album reca la data 20 febbraio 1894 e fu donato dai suddetti artisti alla proprietaria Romeo Piatti, moglie di Giovanni Battista Biglia.
Fonte: "Made in Biella" - Luglio 2012
Estratto dal libro di Claudia Ghiraldello -"Ricerche d'arte.Percorsi biellesi" Edi.Gariazzo-2012