Libro
Bocia. Il lavoro minorile nel Biellese tra Otto e Novecento
Questo saggio di Danilo Craveia ha vinto il Premio speciale della giuria nel "Premio Biella Letteratura e Industria" 2015 con la seguente motivazione: "Il volume raccoglie più di centocinquanta fotografie di minori che svolgevano pesanti attività lavorative, scattate dal fotografo americano Lewis W. Hine nel corso del decennio 1907 – 1918 per conto dell’Agenzia federale National Child Labour Committee (NCLC), che tutelava il lavoro minorile negli States. Si tratta di un documento toccante, a cui i curatori hanno attribuito il titolo di “Infanzia rubata”, e che coinvolge una parte rilevante di una generazione che non ha vissuto serenamente gli anni giovanili, ma è stata catturata dal lavoro che le ha impedito di crescere normalmente dal punto di vista fisico, intellettuale e morale. Nella storia dell’umanità, il lavoro infantile è sempre stato ampiamente presente, sia nelle attività agricole sia in quelle artigiane. Solo con l’avvento dell’età contemporanea e dell’industrializzazione, iniziò un’ampia riflessione sulla sua diffusione e sull’opportunità che venisse svolto. Ma è solo negli anni della frenetica crescita dell’economia americana, conosciuti come Progressive Era, che vanno dal 1890 al 1920, che si ebbe la costituzione di una Agenzia federale espressamente dedicata alla tutela dell’infanzia, che avviò ricerche, studi ed anche ricognizioni fotografiche per individuare e documentare l’ampiezza e la gravità del lavoro dei minori, al fine di poter illustrare e proporre una valida legislazione di tutela, che fu varata solamente nel 1938. I fotogrammi di Hine, che venne assunto per partecipare a questo progetto di emancipazione sociale, sono di un realismo eccezionale. La sua fotografia non concede nulla all’estetica e alla bellezza, ma è tutta concentrata sulla realtà e sulla cruda verità, anche se – dietro a molti fotogrammi – si legge sempre una speranza di redenzione. Nel secondo dopoguerra, le campagne a tutela del lavoro minorile si sono estese dagli Stati Uniti a tutto il mondo, per opera soprattutto delle agenzie specializzate delle Nazioni Unite. Ma ancora oggi, purtroppo, in molti paesi è diffusa la piaga del lavoro delle giovani generazioni, come lo era negli States dei primi del Novecento. Il volume si conclude con una robusta appendice realizzata da Danilo Craveia e dedicata al lavoro minorile nell’area biellese di un secolo fa. A differenza di quanto era avvenuto in America, nel nostro paese e nella Manchester d’Italia non si era sviluppata una cultura fotografica di indirizzo sociale, che ci potesse lasciare in eredità delle immagini simili a quelle realizzate da Hine. Il Biellese aveva una ricca tradizione fotografica, ma orientata soprattutto alla paesaggistica locale e a quella di montagna. Craveia indaga quindi il fenomeno dell’evoluzione del lavoro minorile, e della sua tutela, attraverso la disamina della documentazione storica tradizionale, quella cartacea, percorrendo le vicende della legge sarda del 1859 per passare alla legge unitaria firmata da Berti nel 1886, per giungere infine ai provvedimenti del ministero delle Corporazioni del 1934. Per documentare anche visivamente le osservazioni sviluppate sulla normativa, inserisce una quindicina di fotogrammi di fine Ottocento – primo Novecento riproducenti maestranze di fabbrica e nelle quali appaiono anche molti bambini operai. Conclude il suo lavoro, riproducendo due foto di Matteo Marciandi dedicate a due pastorelli del Triverese e dell’Alta Valsessera. Il volume risulta particolarmente pregevole dal punto di vista tipografico, in quanto sia i testi introduttivi dei curatori sia le didascalie delle fotografie sono redatti contemporaneamente in italiano e in inglese".
Claudio Bermond
Claudio Bermond