Architettura e Paesaggio
Palazzine gemelle di via Enrico Toti
- The twin buildings [English version by Della Livorno, find out after the Italian text] (alternativo)
- Tipologia
- Tipologia edificio:
- villaggio operaio
- Tipologia specifica edificio:
- casa operaia
- Notizie storiche
- Descrizione:
VAI ALLA MAPPA DEL VILLAGGIO OPERAIO - GO TO THE WORKER VILLAGE MAP
SCOPRI GLI ALTRI PANNELLI DEL PERCORSO - DISCOVER THE OTHER PANELS OF THE ROUTE
Le palazzine gemelle sono state realizzate intorno al 1909 (l'edificio sud è "millesimato" con la data dipinta nella fascia decorata sotto la gronda sulla facciata verso la collina) per gli impiegati del cotonificio Poma e sono adiacenti in direzione sud alle Case Nuove. La loro tipologia edilizia prende spunto dal prototipo di casetta a due alloggi accostati del villaggio operaio di Mulhouse, in Alsazia (Francia), ideato dall’ingegner Émile Muller (1823-1889).
Entrambi i fabbricati, di due piani fuori terra, sono costituiti da due parti simmetriche e speculari con ingressi separati. Ogni accesso portava a due alloggi differenti, uno verso la collina e l’altro verso via Enrico Toti, e al vano scala comune, il quale conduceva a ulteriori quattro alloggi. Pertanto, ogni palazzina era costituita da otto alloggi, quattro per piano.
Nella descrizione del “modello Mulhouse” per i caseggiati a quattro appartamenti data dall’ingegner Effren Magrini nel suo manuale “Le Abitazioni Popolari (Case Operaie)” pubblicato da Ulrico Hoepli nel 1910 si legge che “i quattro alloggi sono posti ai quattro angoli della casa, ed a ciascuna casa corrisponde una parte di giardino […]”. Nelle palazzine gemelle (che poi gemelle non sono, per quanto molto simili: quella a sud è più grande) di via Enrico Toti giardino è piuttosto limitato. Tuttavia, secondo l’ingegner Magrini, “l’entrata della casa è sul giardino e dà sulla cucina, in fondo alla quale si trova la scala per i piani superiori. A sinistra della cucina vi è una spaziosa e ben illuminata camera di ritrovo e da pranzo. Il piano superiore contiene una grande ed una piccola camera da letto, e sopra di esse vi è la soffitta, anch’essa illuminata, che serve come magazzino della legna ed altro. Il piano terreno è sopraelevato di m. 0.80 dal piano del suolo e così vi sono quattro gradini per entrare nella cucina”. Le case gemelle di Miagliano non sono state costruite esattamente così, ma quella tipologia edilizia applicata con successo dalla Cité del capoluogo alsaziano ben si accorda con le due palazzine di via Enrico Toti, soprattutto perché il livello di comfort e di spazi disponibili per ognuno dei quattro nuclei abitativi era sicuramente più adeguato agli impiegati che agli operai (i cui alloggi, per esempio quelli della adiacente “Casa delle scuderie”, erano di certo più angusti e meno luminosi). “Tutti i locali sono alti, avendo una cantina un’altezza di m. 1.80, il piano terreno m. 2.70, il primo piano m. 2.70 e la soffitta m. 2.75 nel mezzo”. Anche a livello igienico i criteri applicati a Miagliano, almeno per gli standard di allora, potevano considerarsi più che buoni. “La questione delle latrine venne accuratamente studiata, ed oltre averne costrutte 4, cioè una per ciascun alloggio, si pensò anche a ventilarle convenientemente”.
Gli impiegati, figure intermedie tra la direzione e la manodopera del cotonificio, potevano godere di qualche agio in più, ma dovevano comunque dividere le superfici circoscritte della piccola “città-fabbrica” che era Migliano. Da sottolineare che la “distinzione” di classe dal punto di vista abitativo si è manifestata piuttosto tardi rispetto al resto delle edificazioni che hanno via via composto il villaggio. Tuttavia i due caseggiati si presentano più curati dal punto di vista estetico, movimentate dal gioco del mattone e vista e dell’intonaco, ingentilite dalla fascia decorata ricavata al di sotto della sporgenza del tetto e dalla porzione di giardino separata dalla strada dalla cancellata. I balconcini, inoltre, conferiscono ai due stabili l’aspetto di villette che non stonerebbero in un contesto residenziale rurale.
- Descrizione:
- ENGLISH VERSION:
The twin buildings
The twin buildings were erected around 1909 (the southern construction is “marked as vintage” with its date of origin painted on the decorated band below the gutter on the facade facing the hill) for the Pomas’ cotton mill workers and are contiguous with the New Homes in the southern direction. Their planning construction was inspired by the villa-like prototypes comprising of two adjacent flats in the Mulhouse’s workers’ village, in Alsace (France) and was designed by Engineer Emile Muller (1883-1889). Both buildings, of two floors above ground, are formed of two mirror-image symmetrical parts with separate entrances. Each entrance led to two different flats, one towards the hill while the other towards Enrico Toti Street and to the communal staircase which in turn led to further four flats. It follows that each building was composed of eight flats, four on each floor. Engineer Effren Magrini inside his manual “Le Abitazioni Popolari (Case Operaie)” “Social Housing (Workers’ accommodation) published by Ulrico Hoepli in 1910, gives a description of the “Mulhouse model” for the buildings with four flats as follows, “the four flats are orientated at the four respective corners of the building, and each building owns a share of the garden [...]”. The garden pertaining to the twin buildings in Enrico Toti Street (that incidentally are far from twins, however very similar: the southern one is bigger) is rather limited. Nevertheless, according to Engineer Magrini: “the entrance to the house is through the garden and overlooks the kitchen, at the end of which is the staircase that leads to the floors above. To the left of the kitchen there is a spacious and well lit sitting/dining room. The floor above comprises of one large and one small bedroom, and above them is the loft, the latter provided with lighting, too which serves the purpose of storage for wood and other goods. The ground floor stands at 0.80 metres above the basement and consequently there are four steps that give access to the kitchen”. The so called twin buildings in Miagliano were not exactly built as such, but that building category that was successfully applied to the urban area of the Alsatian chief-town well matches the two buildings in Enrico Toti Street, above all because the level of comfort and of space available for each of the four residential flats was definitely more suited for the employees rather than for the textile workers (whose accommodation, for example the ones in the nearby Stables Houses, was certainly much smaller and less well lit). “All rooms are high, with any one cellar measuring 1.80 metres, the ground floor 2.70 metres, the first floor 2.70 metres and the loft 2.75 metres in the middle”.
Even as far as the level of hygiene is concerned, the criteria that were applied in Miagliano, according to the standards of those times, could be considered more than satisfactory. “The issue of the toilets was studied with care, and besides having built four of them, one per each flat, an adequate ventilation was also provided”.