Architettura e Paesaggio
Alleanza Cooperativa
- Alliance Cooperative [English version by Della Livorno, find out after the Italian text] (alternativo)
- Tipologia
- Tipologia edificio:
- villaggio operaio
- Notizie storiche
- Descrizione:
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All'inizio del Novecento, e più precisamente attorno al 1905, la realtà associazionistica e cooperativistica miaglianese rispecchiava un forte dinamismo ideologico e sociale. La dialettica interna alla comunità non si limitava alla sola contrapposizione "verticale" tra capitale e lavoro, ma si manifestava anche "orizzontalmente" tra le stesse maestranze, e tra esse e il resto degli abitanti del paese.
Esistevano, all'epoca, in parallelo: il circolo (danzante) Poma, poi noto come "Circolo Stella", il circolo vinicolo ricreativo (che nel 1909 diventerà la "Nuova cooperativa di consumo" voluta da Giovanni Falcone, e che dal 1920 si chiamerà "Alleanza Cooperativa"), la "vecchia" Cooperativa di consumo, già attiva nel 1882 (ma l'atto costitutivo data al 1° gennaio o al 2 marzo 1883, sotto la denominazione di "Società anonima cooperativa alimentaria fra gli operai del Cotonificio Poma in Miagliano"), la "antica" società di mutuo soccorso e la "Premiata" società di mutuo soccorso (cioè quella "nuova" fondata nel nome di tale Molinaro). E poi c'erano il circolo vinicolo cattolico, il circolo ricreativo di beneficenza (nato nell'estate del 1908) e il circolo elettorale socialista. Qualche anno dopo (1918) si ha notizia di un circolo giovanile e anche di una società filarmonica... A Miagliano non mancavano le occasioni di incontro né la possibilità di identificarsi con una o più di tali istituzioni.
Per quanto riguarda i rapporti tra le varie istituzioni, è interessante questo breve articolo pubblicato dal "Corriere Biellese" il 1° dicembre 1908.
"Anche quest’anno l’antica Società di mutuo soccorso ha iniziato il corso di scuola serale. Perciò il Circolo ricreativo di beneficenza ha voluto coadiuvare questa bella ed utile consuetudine, concorrendo nelle spese, anche per iscrivere i suoi soci, molti dei quali allo scopo di riuscire nell’esame elettorale. Noi ci rallegriamo che una società come il Circolo di beneficenza, in meno di sei mesi di vita, conti già parecchie moderne opere sia di beneficenza che di istruzione, cosa mai fatta finora da altri Circoli già antichi e pur esistenti. Intanto le lezioni impartite del maestro Chiey proseguono promettenti e con un buon numero di allievi".
In questo stabile era attiva la "Alleanza Cooperativa". Come detto nacque ufficialmente nel 1920. Le cooperative, secondo il modello ottocentesco già in uso presso numerose comunità biellesi (come nel vicino Tollegno), si fondavano sul principio dell'associazione per quote annualmente rinnovate. I soci periodicamente eleggevano all'interno del sodalizio gli organi amministrativi e contabili che assicuravano la continuità della cooperativa. Le cooperative, spesso finalizzate alla costituzione di spacci alimentari, drogherie ecc., ove i soci potevano contare su facilitazioni negli acquisti, prezzi calmieriati o comunque modici rispetto ai normali circuiti commerciali, approvvigionamenti più o meno costanti di alcuni beni di consumo altrimenti difficili da trovare in determinate situazioni.
L'esperienza cooperativistica come quella vissuta a Miagliano ricalca, in effetti, le orme dei tanti "esperimenti" condotti in tale in diversi contesti socio-economici italiani ed europei. Per quanto riguarda più specificatamente le cooperative di consumo, è interessante leggere quanto affermava Carlo Fontanelli nella sua "lezione popolare detta nel Pio Istituto de' Bardi in Firenze il 17 giugno 1870" (e pubblicata da Treves nella sua collana "La scienza del popolo" sotto il titolo "Delle principali forme dell'associazione cooperativa" nel 1871). "Le Società cooperative di consumo tendono a rimediare a due gravi inconvenienti, ai quali il povero si trova esposto. Prima di tutto esso, in generale, paga i prodotti che servono agli alimenti più del ricco, perché non può alla pari di questo farne acquisto all'ingrosso. Ora, chi è che non sappia quanto risparmio porti seco quest'ultimo sistema? Ma c'è un male di gran lunga maggiore. È assai facile che il povero, se non ha veramente contratte quelle abitudini d'ordine e di previdenza che pur troppo non sono tanto comuni in quelle classi, nelle quali l'educazione non è molto diffusa, è assai facile, dico, che egli compri, come suol dirsi, a credenza [cioè a credito, n.d.a.]. Ora, nulla è più funesto di ciò. È inutile il dire che si riesce a pagare tutto di più, perchè il mercante cerca di premunirsi contro i rischi possibili [...]. Le società cooperative di consumo mirano appunto a fornire alle classi meno agiate il modo di liberarsi dai pericoli accennati. Un certo numero di persone si uniscono in società, e si obbligano a versare una quota a' termini dello statuto sociale; gli amministratori eletti dalla fiducia degli azionisti comprano le derrate all'ingrosso e in contanti; quindi esse verranno ripartite fra gli associati a un prezzo inferiore al corrente, e vengono rivendute anche al pubblico in locali appartenenti alla società".
Tutte le società cooperative di consumo avevano una "madre" ideale in quella prima associazione nata, nell'inverno del 1843, in quel di Rochdale, "città ricca di manifatture di panni e flanelle, di filande di lana e cotone", come la descrive Luigi Buffoli nel suo saggio "Le società cooperative di consumo" pubblicato da Sonzogno nella sua collana "Biblioteca del popolo". Lo studio del Buffoli richiamava il coraggio gesto di quei dodici tessitori che, "versando ciascuno quattro soldi per settimana onde formare un piccolo capitale col quale comperare all'ingrosso del pane e degli abiti per rivenderli poi a loro stessi". Il 10 novembre 1844 si aprì quel "primo magazzino cooperativo del mondo", gestito da quella associazione chiamata "Rochdale Equitable Pioneers Society Limited" (o "Rochdale Society of Equitable Pioneers"). Quei "Probi Pionieri" divennero un esempio imitato in migliaia di altre località, in epoche e condizioni differenti, ma con analoghe finalità, come a Miagliano.
La storia della "Alleanza Cooperativa" è contrassegnata dall'alternanza di periodi felici e di momenti complicati, ma anche nelle maggiori difficoltà il sodalizio miaglianese si è sempre dimostrato più forte delle avversità.
Le notizie sulla cooperativa sono piuttosto frammentarie e, per certi versi, quasi "contraddittorie". Nel maggio del 1925 presso la "Alleanza Cooperativa" si giocava alle bocce, come informavano i giornali locali ("Domenica prossima, 31 corrente, presso l’Alleanza Cooperativa di Miagliano avrà luogo una gara di boccio con ricchi premi. Le inscrizioni si riceveranno fino allo inizio delle gare stesse"). Ma alla fine dello stesso anno, ormai in pieno regime fascista, il sodalizio fu commissariato, ma non cessò la sua attività (sostenendo anche numerose iniziative benefiche con offerte significative).
Da "Il Popolo Biellese" del 16 dicembre 1925: "Con recente provvedimento Sottoprefettizio è stato sciolto il Consiglio di Amministrazione della Società Anonima Alleanza Cooperativa di Miagliano. A R. Commissario, destinato.ad amministrare, sino alla nomina di un nuovo Consiglio, la Cooperativa, collo stesso Decreto venne nominato il Rag. Ramella Levis Silvio".
Nel 1934 fu festeggiato il 25° anniversario di fondazione, ossia da quel 1909 in cui il circolo ricreativo cambiò di denominazione. Sul foglio fascista "Il Popolo Biellese" di giovedì 30 agosto (i festeggiamenti si erano svolti la domenica precedente) si legge:
«Oggi non è solo festa dell’Alleanza Cooperativa, ma di tutti i miaglianesi» ha affermato il geom. Cinquino, Segretario del Fascio e presidente dell’Alleanza Cooperativa nel discorso introduttivo da lui pronunciato alla cerimonia celebrativa del 25.o anniversario della Cooperativa stessa e dell’inaugurazione del nuovo gagliardetto sociale. Ed infatti Miagliano tutta, accogliendo l’invito dei gerarchi si è riversata domenica mattina nell'elegante teatrino per testimoniare la sua simpatia e la sua riconoscenza ai dirigenti della Cooperativa ed offrire nel contempo alle autorità venute di fuori, il rag Lanfranchi, Vice Segretario dell’Ente Nazionale Fascista della Cooperazione, l'Ispettore Federale della terza zona in rappresentanza del cav Piero Pozzo, ed a quelle dal luogo, il Segretario del Fascio, i membri dei Direttorio, li reverendo Parroco, il Maresciallo De Fabiani, il comandante dei FF. GG. di Combattimento, ecc. il suo schietto e fervido attaccamento al Regime, la sua indistruttibile volontà di procedere, serrata nei ranghi ed animata da una fede incrollabile, per quelle strade che il genio del Duce ha segnato alla nuova grande Patria Fascista. Alla folla che gremiva platea e galleria ha rivolto per primo la parola il geom. Cinquino. Porto un ringraziamento alle autorità egli ha tratteggiato la storia dell’Alleanza Cooperativa di Miagliano, la quale, sorta nel 1909 per opera di un modesto gruppo di lavoratori, è andata via via assurgendo a sempre maggior importanza. Nei clima vivificatore del Fascismo essa ha trovalo novello alimento per vieppiù rifiorire ed imporsi così, come oggi si impone, all'ammirazione di tutto il paese. Agli applausi che hanno salutato la chiusa dell'efficace discorso sono seguite le squillanti note dell’inno fascista, che hanno accompagnalo lo spiegamento del gagliardetto tenuto a battesimo dalla signorina Moglia Ilmes e dal signor Raineri Edoardo e benedetto dal M. R. Don Pivano. Fatto segno ad una cordiale manifestazione di simpatia ha quindi pronunciato l’orazione ufficiale il camerata rag. Lanfranchi. Con parola calda e vibrante di fede l’oratore, recato il saluto del Segretario provinciale dott. Vernouille, ha esaltato il significato della cerimonia compiuta, tessendo con una lirica improvvisazione, un appassionato elogio delle maestranze miaglianesi, intelligenti e tenaci nel lavoro, ammirevoli nella disciplina e nell’amore per le loro istituzioni. Seguito attentamente dall'uditorio che spesso lo ha interrotto con applausi, il rag. Lanfranchi richiamandosi alla cronistoria della Cooperativa di Miagliano, ha ricordato il sorgere del movimento cooperativistico e gli sviluppi assunti nel tempo, mettendo in particolare risalto i nobili principi a cui si ispira la cooperazione, la quale «non fiorisce ove esistono persone che non abbiano nel loro animo lo spirito di sacrificio, che prendano senza donare, che non vedano in essa una scuola di volontà». Ancora gli inni della Patria e poi incolonnati in corteo, mentre la pioggia cadeva a torrenti, le autorità, gli amministratori ed i soci della Cooperativa si sono recati a deporre un omaggio floreale alla lapide che reca incisi i nomi dei Caduti per la Patria. A mezzogiorno un lieto banchetto, allestito nei locali dell'Asilo Poma, ha raccolto in una simpatica atmosfera di cameratismo e di allegria, oltre 270 commensali, sui quali l’obbiettivo fotografico manovrato con mano artistica dal collega foto-reporter Ezio Allara è vagato in lungo ed in largo fissando in lucide e nitide fotografie luminosi squarci del festoso raduno. Le fotografie sono ora esposte oltre che a Biella, in via Umberto presso la sede del Laboratorio Elio Fotografico, a Miagliano nella sede della Cooperativa".
Nel 1935 si ha notizia della fusione per incorporazione del Circolo Ricreativo nell'Alleanza Cooperativa. Lo annunciava "Il Popolo Biellese" del 29 maggio, ma non è dato a sapersi se l'unione sia effettivamente stata compiuta.
Malgrado la costante attività, la "Alleanza Cooperativa" subì gli effetti nefasti della situazione socio-economica dell'Italia fascista ormai orientatasi verso la guerra. Dai giornali dell'epoca si legge che "con decreto 3-7-1939 XVII del Tribunale di Biella la Soc. An. Alleanza Cooperativa di Miagliano, con sede in Andorno Micca, è stata ammessa alla procedura del Concordato preventivo. La convocazione dei creditori è stata fissata per il giorno 31-7-1939-XVII, alle ore 15". Brutto segno. Da notare che la sede della società anonima era sempre stata a Miagliano, ma la soppressione del comune e il suo accorpamento a quello di Andorno Micca (1929) aveva fatto "spostare" l'ubicazione della sede sociale. algrado le condizioni generali non fossero affatto rosee, la "Alleanza Cooperativa" superò quel momento difficile e rimase al suo posto. Tant'è che nell'immediato dopoguerra, al suo interno si tenevano le riunioni di altre realtà associative miaglianesi, come la "Cooperativa di Fornitura di Energia Elettrica".
Nel 1954 il bisettimanale "il Biellese" ironizza sul fatto che la "Alleanza Cooperativa" di Miagliano si definisse "apolitica", mentre l'orientamento socialista (o supposto tale, per non dire comunista) era, secondo i cattolici, indiscutibile. Nel dicembre del 1956, la "Alleanza Cooperativa di Consumo Miaglianese" è tra le tante realtà analoghe che festeggiano in Biella il 70° anniversario di fondazione della "Lega Nazionale".
- Descrizione:
- ENGLISH VERSION:
Alliance Cooperative
Inside this building was working the so called Alleanza Cooperativa (Alliance Cooperative), which was officially founded in 1920. The cooperatives were based on the principle of association by annually renewable fees, according to an 18th century model already in use with several biellese communities (as it held true in nearby Tollegno). Within the society the members elected periodically the administrative and financial bodies who ensured the continuity of the cooperative. The cooperatives often were aimed at forming grocery stores, other food outlets, etc, where the members could rely on certain purchase facilities, fixed prices, or at least lower than the costs of goods in the normal commercial premises, and the more or less constant supply of some goods which were otherwise difficult to find in some given situations.
The coopertive experience like the one that was encountered in Miagliano, as a matter of fact, follows in the footsteps of the many “experiments” carried out in this field within various Italian and European socio-economic contexts. More specifically, as far as the consumer cooperatives are concerned, it makes for interesting reading Carlo Fontanelli’s affirmations in his “Popular lesson given in the Pio Istituto de’ Bardi in Florence on the 17th of June 1870” (and which was published by Treves in his literary series “La Scienza del Popolo” (The People’s Science) entitled “Delle principali forme dell'associazione cooperativa" in 1871 (Of the main forms of the cooperative association). “The consumer cooperatives tend to make amends for two serious inconveniences poor people bear the brunt of. First of all the poor tend to pay for food related products more than the rich, because, compared with the latter they cannot buy the goods in bulk. Now, who does not know how much savings one can make upon this way of purchasing? But there is by far a greater evil. It is quite easy for the poor who has not taken up those habits of order and foresight which, unfortunately are not too common within those classes, where education is not wide spread, it is very easy, I say, for them to buy as we say, on credit. Nothing is more foreboding than such an act. It is impossible to say we can pay everything more, because the retailers try to cover themselves against all potential risks […]. The consumer cooperative associations tend to provide the well less off with the means to free themselves from the afore mentioned perils. A given number of people forms a society and undertakes to pay a sum of money according to the social statute regulations; the administrators who are elected in faith by the share holders buy the goods wholesale and by cash; subsequently, the goods will be shared amongst the members at a price inferior to that of the original purchase and they are also resold to the public inside the premises that belong to the society”.