Architettura e Paesaggio
Monumento ad Antonio e Giuseppe Poma
- Monument to Antonio and Giuseppe Poma [English version by Della Livorno, find out after the Italian text] (alternativo)
- Tipologia
- Tipologia edificio:
- villaggio operaio
- Notizie storiche
- Descrizione:
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"Miagliano prima del 1860, non era che un oscuro paesucolo di montagna, isolato e come perduto in fondo ad una stretta valle; ora per l’opera del Fratelli Poma, primeggia tra i più ricchi e popolosi centri industriali di tutta Italia. Dell’antico paese poche vestigia rimangono. I Fratelli Poma innalzarono un opificio gigante che dà lavoro a migliaia d’operai, domarono furiosi torrenti, incanalarono acque, spianarono monti, colmarono precipizii e forre, prosciugarono acquitrini, con muri ciclopici ripararono valanghe, fecero ed amplificarono strade, edificarono lavatoi pubblici, asilo d’infanzia, scuole, case operaie, provvidero e fondarono cooperative di consumo e società di M. S., insomma un mondo nuovo. E gli alti fumaioli mandano al cielo nugoli di fumo come tributo a Dio del lavoro che ferve, per opera dei Fratelli Poma ed a perenne loro memoria" (da "Biella Cattolica", 1° luglio 1896).
Il 28 giugno 1896, a Miagliano, furono inaugurati due monumenti dedicati a fratelli Poma. Uno sul frontone dello stabilimento (oggi scomparso) e l'altro posizionato all'interno del municipio e che, trasferito poi sulla facciata (sicuramente prima del 1943), si fa ammirare ancora oggi. Quel giorno la luce elettrica arrivò nel paese.
Del primo, dalla già citata "Biella Cattolica" si apprende: "è uno stupendo lavoro del Sartoris, pur essa in bronzo ed incorniciata in granito. Il putto che si stacca in tutta la persona dal basso rilievo è qualche cosa di sorprendente. Vi si legge: Ad Antonio e Giuseppe Poma / Che nella storia della beneficenza / Con lavoro costante / Scrissero pagine più durature / Di questo ricordo / Il Comune di Miagliano riconoscente - 1896".
Il lavoro dello scultore è particolarmente interessante non solo per la capacità tecnica (evidenziata dall'angioletto che regge il cartiglio con il motto "Lavorando / Perseverando"), ma anche per i richiami e i simboli inseriti nella composizione. In alto, da sinistra a destra, le spighe di grano (già nello stemma di Miagliano), l'uva (che con il grano che porta il pane, e gli acini che recano il vino, conchiude la dualità eucaristica cattolica), le mele, ovvero i pomi (ossia i Poma), un panno ondulato e un imballo (una balla di cotone o, più verosimilmente, un involto per la spedizione del prodotto finito, cioè le pezze tessute).
Elementi naturali e manufatti dell'uomo si accompagnano anche sul lato sinistro del fregio: la conocchia (rocca) in alto e l'arcolaio (filarello) in basso, accanto a un alveare (favo), dove le api simboleggiano della laboriosità.
Ai lati dell'epigrafe bronzea, direttamente nel granito, sono incisi i monogrammi "AP" e "GP", riferiti ai due fratelli Poma.
Sulle lesene laterali, infine, si riconoscono appesi ai fiocchi decorativi, alcuni "oggetti" legati all'attività produttiva tessile: a sinistra la navetta e la licciata (l'insieme dei licci che, nel telaio, servono per gestire il "passo", ossia l'apertura dei fili dell'ordito), a destra la spola (fuso), il rocchetto per i filetti o le cimosse, e un elemento meccanico (ingranaggio) che rappresentano il giusto tributo al ruolo rivestito dalle macchine nello sviluppo del cotonificio e della vita della comunità miaglianese.
Per quanto riguarda il secondo monumento, dalla stessa "Biella Cattolica" si apprende che: "è opera del Biscarra: un basso rilievo in bronzo incastrato in cornice di granito levigato della Balma. In quel bronzo sembra riveder vive e parlanti le austere, ma buone figure di Antonio e Giuseppe Poma, i principii dell'industria cotoniera. Ecco la modesta ed eloquente epigrafe: Ad Antonio e Giuseppe Poma / Che con biellese tenacia di lavoratori intelligenti / La paterna industria della tessitura di cotone / Da inizii modesti a nobilissimo fiore elevarono / Gli operai riconoscenti - 1896". Di quell'opera commemorativa rimane qualche immagine fotografica, per esempio quella pubblicata da Vincenzo Ormezzano su uno dei suoi volumi dedicati al Biellese industriale (quello incentrato sulla parte occidentale del territorio). Il lavoro del Biscarra era più semplice di quello del Sartoris, ma non meno suggestivo. I tondi con i profili dei due fratelli in rilievo erano posizionati ai lati del monumento, a guardarsi l'un l'altro. Sotto le due teste si leggevano le rispettive date di morte. Tra le due figure un albero di melo (i pomi, quindi i Poma), che con forti radici, ampia fronda e frutti.
- Descrizione:
- ENGLISH VERSION:
Monument to Antonio and Giuseppe Poma
“Miagliano before the year 1860, was nothing more than an unknown little hamlet, both isolated and as if forgotten at the end of a narrow valley; now thanks to the work of the Poma brothers, it excels amongst the richest and most populated industrial hubs in the whole of Italy. A few remains are left behind by the ancient hamlet. The Poma brothers erected an enormous factory that employs thousands of textile workers, they tamed raging rivers, they channelled waters, they flattened hills, they filled in escarpments and gorges, they drained marshlands, they fixed avalanches with Cyclopean walls, they built and widened roads, they erected public wash houses, the kindergarten, the schools, the textile workers’ accommodation, they provided and founded consumer cooperatives and mutual aid societies, in other words a brand new world. And the tall chimneys send the billowing smoke into the sky as if to render thanks to God for the bustling work created by the Poma brothers and in their perpetual memory”. (from “Biella Cattolica” newspaper, 1st of July 1896).
On the 28th of June 1896, two monuments dedicated to the Poma brothers were inaugurated, in Miagliano. One was on the facade of the factory (now disappeared) while the other was placed inside the Town Hall and was subsequently moved onto its facade (certainly before 1943) where it can still be admired today. On that day the electric illumination was brought to the village.
Of the first monument, from the already cited “Biella Cattolica” newspaper we learn that: “it is a splendid piece of art by Sartoris, albeit made of brass and framed with granite. The putto who juts forward with all its body from the bas-relief is short of amazing. We can read: To Antonio and Giuseppe Poma/ who in the history of goodwill/ with tireless work/ wrote longer lasting pages/ than this memory/ Miagliano’s Town Hall - With deep gratitude -1896”.
The work of the sculptor is particularly interesting not only for his technical skill (which is highlighted by the little angel who holds the scroll with the motto “Working/Persevering”), but also for the reminders and the symbols that are part of the composition. Above from left to right, the millet ears (already present in Miagliano’s coat of arms), the grapes (that together with the millet that brings the bread, and the grapes that produce the wine, embrace the catholic eucharistic duality), the apples, that is to say “pomo” from the latin meaning of fruit (or the Pomas), a wavy cloth and a bale (a cotton bale o, more credibly, the burlap used to wrap the weaved cloth ready for shipment). Both some naturally occurring and man-made items are also present on the left hand side of the freeze: the distaff above and the spinning wheel below, next to a bee hive, where the bees symbolize hard work.