Architettura e Paesaggio
Maglificio Bellia [ARCHITETTURA]
Data: 1873-oggi
- Tipologia
- Tipologia edificio:
- stabilimento produttivo
- Tipologia specifica edificio:
- maglificio (maglieficio)
- Notizie storiche
- Descrizione:
- [sulla "Strada della lana"]
La strada provinciale che costeggia Pettinengo costituisce uno splendido spalto sulla pianura biellese. Il complesso del maglificio Bellia che sorge subito a valle, a fianco del palazzo comunale, si può cogliere da lì nell’articolazione dei volumi principali: la lunga manica pluripiano in muratura, sul cui frontone campeggia l’iscrizione “Bernardo Bellia e Figlio”, gli ampliamenti successivi con edifici a shed. Fondato intorno alla metà dell’Ottocento, il maglificio prese impulso dalle forniture di farsetti e guanti per l’esercito che Bernardo Bellia seppe aggiudicarsi, facendo affidamento con alcuni telai a mano su una produzione di tipo artigianale. La meccanizzazione del settore, con l’introduzione in Italia del telaio circolare e la sua rapida adozione nelle aziende toscane, impose però – per fare fronte alla concorrenza – l’avvio di un processo di radicale rinnovamento degli apparati produttivi, la cui gestione passò dal fondatore della ditta al figlio Celestino, e poi al nipote Edgardo. Nella sede di Pettinengo risiedeva il reparto di tessitura che, nel 1896, vedeva in azione oltre 80 telai circolari, la tintoria, i lavaggi, la confezione; la filatura veniva realizzata poco più a valle, nello stabilimento di Pianezze, e in un altro a Cilavegna (Mortara). L’azienda, conosciuta con il marchio anagrammatico Liabel, è ancora oggi leader del settore della maglieria.
[C.B., M.L.B.]
La filatura venne costruita per Bellia B., a completamento della maglieria di Pettinengo: era stata concepita in 4 piani f.t. (di un vano ciascuno) più un sottotetto; il terzo piano probabilmente era adibito a residenza per la famiglia Bellia.
- Estremi cronologici:
- 1884
- Fonte:
- Rossi A., Sogno A.,Trasformazioni del territorio, degli insediamenti e dell'uso delle risorse relativi ad un insediamento tessile nel Biellese: gli opifici della Valle Strona nel XIX secolo, tesi di laurea, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, a.a. 1980
- Evento:
- passaggio di proprietà
- Descrizione:
- Passaggio di proprietà da Bellia B. ai fratelli Boggio, suoi nipoti.
- Estremi cronologici:
- 24 Febbraio 1892
- Fonte:
- Archivio Storico di Camandona
- Evento:
- passaggio di proprietà
- Descrizione:
- Passaggio di proprietà dai fratelli Boggio a Bellia C., loro zio materno e figlio di Bellia B.
- Estremi cronologici:
- 24 Febbraio 1892
- Fonte:
- Archivio Storico di Camandona
- Evento:
- cambiamento di ragione sociale
- Descrizione:
- Bellia C. fondò la Ditta Bellia & Galfione con il suo caporeparto Galfione P.
- Estremi cronologici:
- 7 Marzo 1903
- Fonte:
- Gamaccio Teresio (a cura di), Gli archivi del Centro di Documentazione dell'Industria Tessile, catalogo della mostra, Biella 1997
- Evento:
- ampliamento
- Descrizione:
- Venne aggiunto un corpo di fabbrica di 3 piani f.t., i cui locali furono adibiti ad uffici; al di sopra della nuova costruzione fu realizzato un terrazzo, utilizzato per stendere le pezze ad asciugare.
- Estremi cronologici:
- 1908
- Fonte:
- Archivio di Stato di Biella
- Evento:
- passaggio di proprietà
- Descrizione:
- Passaggio di proprietà da Bellia C. al figlio Bellia E.
- Estremi cronologici:
- 1919
- Fonte:
- Archivio di Stato di Biella
- Evento:
- passaggio di proprietà
- Descrizione:
- Passaggio di proprietà da Bellia C. ai fratelli Galfione, con l'obbligo di produrre filati unicamente per i Bellia.
- Estremi cronologici:
- 26 Gennaio 1920
- Fonte:
- Consorteria di Biella
- Evento:
- ampliamento
- Descrizione:
- Venne aggiunto nella parte orientale un locale montacarichi; inoltre, per realizzare gli alloggi padronali, venne trasformato l'ultimo piano dei locali adibiti ad uffici e sopraelevato di un piano più un sottotetto. Venne, infine, realizzato il vano scala di ingresso per gli appartamenti.
- Estremi cronologici:
- 1920 - 1930
- Evento:
- cessazione attività (temporanea)
- Descrizione:
- La ditta Fratelli Galfione, in seguito ad un periodo di congiuntura economica, dovette chiudere la filatura e andò in liquidazione.
- Estremi cronologici:
- 1931 - 1934
- Fonte:
- Consorteria di Biella
- Evento:
- ripresa dell'attività
- Descrizione:
- Grazie a dei finanziamenti, la filatura riuscì a riaprire, ma subito dovette superare le difficoltà imposte dal necessario contingentamento delle materie prime durante il periodo fascista.
- Estremi cronologici:
- 1934
- Fonte:
- Documenti della filatura
- Evento:
- passaggio di proprietà
- Descrizione:
- Con testamento olografo Galfione S. lasciò, in parti uguali, le sue proprietà alla moglie e ai figli. Nel testamento dava indicazioni precise su come doveva comportarsi la famiglia alla sua morte: la proprietà non poteva essere suddivisa fino al compimento della maggiore età del figlio Ermanno, allora minorenne.
- Estremi cronologici:
- 7 Settembre 1937
- Fonte:
- Consorteria di Biella
- Evento:
- passaggio di proprietà
- Descrizione:
- Divenuto Ermanno da tempo maggiorenne, le proprietà vennero suddivise in parti uguali tra la moglie e i figli.
- Estremi cronologici:
- 1958
- Fonte:
- Consorteria di Biella
- Evento:
- locazione
- Descrizione:
- I locali della carderia vennero affittati alla ditta Ginepro G.
- Estremi cronologici:
- ante 1968
- Fonte:
- Intervista
- Evento:
- alluvione
- Descrizione:
- I locali della carderia subirono dei danni a causa dell'alluvione del Biellese del 1968. La frana della collina, situata di fronte alla facciata sud della carderia, riempì il letto del rio Tamarone e penetrò all'interno del fabbricato.
- Estremi cronologici:
- 1968
- Fonte:
- Archivio Storico del Comune di Camandona
- Evento:
- locazione
- Descrizione:
- I locali furono affittati ad una tessitura.
- Estremi cronologici:
- 1970
- Fonte:
- Intervista
- Evento:
- passaggio di proprietà
- Descrizione:
- Muore Galfione G., lasciando le sue proprietà alla moglie e al figlio.
- Estremi cronologici:
- 8 Settembre 1975
- Fonte:
- Consorteria di Biella
- Evento:
- locazione
- Descrizione:
- I locali della carderia furono affittati alla Garzatura Botto: la Garzatura ha rappresentato l'ultima attività produttiva svolta all'interno del fabbricato (in seguito, non risultò più conveniente affittare i locali, perché necessitanti di un adeguamento alle norme di sicurezza).
- Estremi cronologici:
- 1980
- Fonte:
- Intervista
- Evento:
- passaggio di proprietà
- Descrizione:
- Passaggio di proprietà dalla famiglia Galfione a Costenaro (la vendita è avvenuta ufficialmente a sua moglie: Acquadro T.).
- Estremi cronologici:
- 1996
- Fonte:
- Intervista
- Configurazione strutturale primaria
- L'edificio,strutturato in 4 piani f.t. più un sottotetto, si configura come un alto e lungo corpo rettangolare.
Ciascuno dei primi 3 piani f.t. del nucleo originario (parte orientale dell'edificio, escluso il montacarichi) è costituito da un unico salone, in cui erano collocati i macchinari per le differenti lavorazioni, e da alcuni locali di servizio (latrine, uffici, ecc.).
Al piano terra, il salone è coperto da volte a vela in muratura (si tratta di 10 campate, pressoché quadrate, affiancate due a due), impostate su pilastri quadrati centrali in muratura di pietra.
Dal primo piano, i pilastri non sono più quadrati, ma sono colonne in rocchi di pietra che, al secondo piano, sostengono il solaio in lame e volterrane.
Al terzo piano, un solaio in legno di castagno è sostenuto da colonne in muratura.
La parte nuova occidentale in c.a. presenta una suddivisione in vari locali, adibiti a diverse funzioni, tra le quali le principali sono quella residenziale e quella di servizio ai locali industriali.
Nel sottotetto, la struttura lignea del tetto "alla piemontese", con copertura in tegole marsigliesi, è impostata su colonne in muratura.
La struttura portante dell'edificio è completata dai muri perimetrali intonacati, sempre costruiti in pietra squadrata, ad eccezione negli ultimi piani della parte più recente (blocchi di calcestruzzo).
I collegamenti verticali sono affidati a due blocchi scala: uno per la zona residenziale, l'altro per la zona industriale.
Le facciate intonacate appaiono ancora integre nella loro concezione originaria, con la consueta partitura regolare delle aperture: netta appare la distinzione a carattere formale della zona residenziale rispetto al resto dell'edificio.
Macchinari: presenza macchinari dello stesso periodo di quelli originali.
Infrastrutture di servizio
- Stato di conservazione
- Riferimento alla parte:
- intero bene
- Stato di conservazione:
- buono
- Indicazioni specifiche:
- maggio 1991
- Riferimento alla parte:
- intero bene
- Stato di conservazione:
- buono
- Indicazioni specifiche:
- febbraio 2000
- Note di lavoro
- NCTN: R0252541 Numero della schedatura DocBi: 125 (scheda originale compilata da Roberto Janno, 2000) Codice tesi: 0511/29R