[sulla "Strada della lana"] Emilio Trombetta acquistò nel 1871 alcuni terreni situati sulla riva destra del Cervo e fece erigere un opificio multipiano che già dal 1873 risulta operare a pieno ritmo. Soluzioni costruttive singolari ne qualificano gli interni, offrendo una interpretazione originale del tema dell’architettura della fabbrica. Eleganti colonne di spina in pietra sorreggono ad ogni piano (con l’eccezione del terzo) grandi e tese volte a vela; nel sottotetto, una serie di archi realizzati tramite assemblaggio di tavole lignee, memori del sistema costruttivo codificato nel Cinquecento da Philibert de l’Orme, sostiene l’orditura della copertura, con un impatto scenico di grande effetto. Il complesso, anche sfruttando alcune preesistenze produttive, si ampliò negli anni seguenti intorno a una corte di forma irregolare. A destra dell’ingresso è collocata la residenza: abbandonando la severità tipica delle abitazioni che gli industriali biellesi erano soliti allestire all’interno delle loro fabbriche, essa comprende due saloni dedicati alla Musica e alla Poesia, dove Emilio amava intrattenere gli ospiti con feste e ricevimenti. Ereditato nel 1909 dal figlio Alfredo, il complesso conoscerà una stagione di progressivo declino, sino alla vendita avvenuta nel 1934. Oggi esso ospita la Fondazione Pistoletto – Cittadellarte, una scuola-laboratorio per giovani artisti.
[M.L.B.]
Sul finire del 1879 Emilio Trombetta acquistò dalla Banca Biellese per L. 157.000 una casa civile e rustica e alcuni fabbricati da adibire a stabilimento industriale. I terreni e i locali acquisiti erano situati lungo la Stada dei Mulini, in Regione Ponte Nuovo. Secondo il verbale del Consiglio di Amministrazione della Banca Emilio Trombetta si assunse l'obbligo di completare l'edificio acquistato con la costruzione di un corpo di fabbrica ad un solo piano, con volte ad archi sostenuti da due file di pilastri. Il valore aggiunto avrebbe costituito, con l'ipoteca sull'immobile, titolo di garanzia per la banca. Nell'area era probabilmente preesistente un mulino.
Corpo1:
- due piani;
- muri perimetrali portanti in pietre e muratura;
- solai in legno;
- copertura con capriate in legno e manto di tegole e coppi.
Corpo 2:
- 4 piani fuori terra e piano seminterrato;
- muri perimetrali portanti in pietre e mattoni, pilastri centrali in conci di pietra;
- orizzontamenti: volte a vela, solai in legno;
- al terzo piano sono presenti una serie di finestre ad arco a tutto sesto;
- copertura a falde con manto in tegole e coppi; la struttura portante del tetto è molto complessa e "scenografica", costituita da arconi trasversali in legno chiodato, con sostegno centrale con pilastri in legno.
Corpo 3:
- tre piani;
- muri perimetrali portanti in pietre e mattoni;
- solai in legno;
- copertura a terrazzo;
Ciminiera
All'interno del complesso è ancora visibile il sistema di derivazione (roggia) di regimazione e di sfruttamento delle acque con la chiusa, la canalizzazione che percorre all'interno il piano semiterrato del blocco edilizio centrale e la turbina ancora in sito. Sono ancora presenti all'interno dell'ex stabilimento una chiusa con saracinesca in ferro e contrappesi e ingranaggi di sollevamento.
Stato di conservazione
Riferimento alla parte:
intero bene
Stato di conservazione:
ottimo
Indicazioni specifiche:
gennaio 2001
Note di lavoro
NCTN: R0252562 Numero della schedatura DocBi: 204 (scheda originale compilata da A. Pezzutto, 2001) Codice tesi: 0105R