Attorno al 1882 il lanificio sarebbe stato edificato per Giovanni Battista Picco Mandello fu Antonio (forse il titolare del piccolo lanificio attivato lungo il rio Poala nel 1865).
Nel 1885 risulta come lanificio a tre piani, a cameroni, dotato di motore idraulico con lavorazione a ciclo completo.
Nel 1889 fu sopraelevato di un piano.
Nel 1893 un incendio danneggiò la struttura, ma nel 1897 il lanificio era nuovamente attivo. Il 1897 è l'anno in cui venne installata una caldaia a vapore e costruita una ciminiera che allora era la più alta della valle. Nello stesso periodo si realizzò una ulteriore sopraelevazione di un piano. Fu anche realizzata una mensa per gli operai.
Alla morte di Giovanni Battista, nel 1901, il lanificio venne rilevato dal figlio Secondino.
Secondino Picco Mandello cedette, negli anni Venti, la proprietà ai propri figli.
In questo periodo il lanificio si sviluppò notevolmente con energia idraulica ed elettrica. Fra le due guerre mondiali il lanificio dava lavoro a circa 200 operai.
Lo stabile fu seriamente danneggiato dall'alluvione del 2 novembre 1968. Fu ristrutturato, ma la produzione non ripartì più come prima. Successivamente lo stabile fu affittato ad altre realtà produttive.
Configurazione strutturale primaria
Strutture verticali: in muratura.
Strutture orizzontali: in travi metalliche e con orizzontamenti in voltini di muratura.
Copertura con tetto a falde: manto in tegole marsigliesi.
Rivestimento esterno: in mattoni.
Presenta diverse tipologie costruttive che testimoniano successivi ampliamenti.
Una parte dell'edificio è coperta da una serie di abbaini di notevole interesse.
Stato di conservazione
Riferimento alla parte:
intero bene
Stato di conservazione:
buono
Indicazioni specifiche:
maggio 1991
Note di lavoro
NCTN: R0252631 Numero della schedatura DocBi: 170 (scheda originale compilata da Roberto Janno, 2002) Codice tesi: 1004/58R