Architettura e Paesaggio
Conceria Magliola [ARCHITETTURA]
- Cuoificio Magliola (attribuito)
- Cuoificio cinghificio Luigi Antonio Magliola (alternativo)
Data: XVIII secolo - esistente
Esistente, ma con differente destinazione d'uso
- Tipologia
- Tipologia edificio:
- stabilimento produttivo
- Notizie storiche
- Descrizione:
- L'edificio adibito a conceria lungo via della Rocchetta fu venduto da Alessandro Marocchetti a Paolo Magliola nel 1797, con il diritto di usufruire dell'acqua dalla Roggia del Piazzo. L'edificio era formato da due locali: nel primo erano situate delle vasche in legno per salatura e la preparazione delle pelli, nell'altro veniva eseguita l'operazione della concia (Atto di vendita, 1797, Biella, archivio Magliola).
La conceria Magliola fu fondata nel 1822 da Paolo Magliola.
Nel 1837 fu costruito un nuovo edificio da adibire alla lavorazione della concia (Disegno in pianta del nuovo edificio d'affeiteria del Sig. Alessandro Marocchetti, Biella, archivio Magliola, 1837).
Nel 1853 fu progettata un ruota idralica con una struttura in legno e ferro (Ruota idraulica per l'acconceria Paolo Magliola, Biella, archivio Magliola).
I figli di Luigi Antonio, Paolino e Giovanni, costituirono una nuova società, la “Nipoti Paolo Magliola”, esistente di fatto dal 1877.
Nel 1882 la ditta Magliola decise d'installare nella nuova proprietà in via dei Conciatori una caldaia a vapore e di erigere una nuova ciminiera a pianta quadrata in mattoni (ASCB, verbali della Commissione d'Ornato, Licenze Edilizie 1882).
Nel 1900 si costituì una nuova società "Magliola e Blotto" retta da Giovanni Magliola e Carlo Blotto (ASCB, verbali del Consiglio Edilizio, Licenze Edilizie, 1905). L’entrata si trovava in via dei Conciatori e si occupava soprattutto della produzione di cinghie di trasmissione, ma anche di lacci e cacciatacchetti.
Nel 1905 la ditta decise di costruire un nuovo edificio da adibire a magazzino delle materie prime (ASCB, verbali del Consiglio Edilizio, Licenze Edilizie, 1905).
Nel 1907 fu ampliato il fabbricato già esistente fino a raggiungere il vicolo Galliere. Fu necessario spostare la tettoia esistente nel giardino vicino a via Conciatori. Nella sezione del progetto è visibile un fabbricato in muratura, a due piani con una copertura a capriate. Il primo piano è stato adibito a salone "corrieria", il secondo a selleria e il sottotetto a stenditoio delle pelli (ASCB, verbali del Consiglio Edilizio, Licenze Edilizie, 1907).
Nel 1910 fu installata una nuova ruota Pelton per lo sfruttamento [o produzione?] dell'energia idroelettrica.
Nel 1912 si sciolse la società tra Vittorio Magliola e Carlo Blotto, Vittorio Magliola si mise in attività con Leone Bersano, una collaborazione che continuò fino agli '50.
Nel 1916 la ditta Magliola-Bersano decise di ricoprire parte del cortile interno allo stabilimento con un salone ad un solo piano coperto da un terrazzo. Il nuovo salone si differenzia da tutto il resto della costruzione, per una copertura a tetto piano sostenuto da trave in cemento armato (ASCB, verbali del Consiglio Edilizio, Licenze Edilizie, 1916).
Nel 1919 Giovanni Magliola che affittava il fabbricato alla ditta Luigi Antonio Magliola richiedeva il permesso di sopraelevare una parte del fabbricato in via della Rocchetta e in via dei Conciatori per usufruire del sottotetto adibito a stenditoio e a deposito, per utilizzarlo come archivio e ufficio. il solaio fu alzato di mezzo metro e ricoperto da una struttura in legno (ASCB, verbali del Consiglio Edilizio, Licenze Edilizie, 1919).
Nel 1931 gli eredi di Antonio Magliola richiesero l'autorizzazione di costruire dei nuovi uffici situati nei locali lungo via della Rocchetta (AUTCB, verbali del Consiglio Edilizio, Licenze Edilizie, 1931).
- Configurazione strutturale primaria
- L'edificio presenta una pianta (articolata su due cortili interni comunicanti tra di loro mediante degli androni), con suddivisioni interne.
La parte di edificio prospettante su via Conciatori è a un solo piano; quella interna (affacciata su via della Rocchetta) è invece a due piani, con un ampio sottotetto utilizzato come stenditoio delle pelli.
La struttura muraria portante è composta da ciottolato, mattoni, e pietre, con un andamento non rettilineo su via della Rocchetta.
Gli orizzontamenti interni sono in voltine in mattoni sostenute da putrelle; nell'incrocio dei vari bracci sono presenti delle volte a botte con mattoni a vista; al secondo piano sono presenti degli solai in legno.
La pavimentazione interna è in battuto di cemento; quella esterna è in lastre di pietra ("lose") che disegnano il passaggio carraio dall'entrata attraverso l'androne, coperto da una volta a botte, che collega i due cortili.
L'edificio è intonacato internamente ed esternamente.
Il tetto ha una struttura a capriate lignee con un manto in coppi, interrotti da piccoli abbaini che contribuiscono ad aumentare la luminosità del sottotetto.
Nell'entrata secondaria su via della Rocchetta vi è una decorazione pittorica: una sfinge realizzata in due colori seduta sulla sigla "L. A. M.", cioè Luigi Antonio Magliola.
- Stato di conservazione
- Riferimento alla parte:
- intero bene
- Stato di conservazione:
- buono
- Indicazioni specifiche:
- 1999
- Note di lavoro
- NCTN: R0252563 Numero della schedatura DocBi: non indicato (scheda originale compilata da A. Pezzutto, 2000)