In un’area tradizionalmente agricola, appena lambita dal processo di industrializzazione (Lanificio Mosca, 1868), nacque nel 1882 dalla collaborazione fra Virginio Ferrua, Agostino Agostinetti e Carlo Trossi, mercante di lane, il primo nucleo della futura Pettinatura Italiana, la ditta Trossi e Compagnia. L’opificio, una semplice manica a pianta rettangolare, era destinato al carbonissaggio delle lappole della lana, lavorazione tramite la quale la lana veniva liberata dalle impurità. Conclusa la società nel 1885, sarà il solo Trossi a proseguire la produzione a Vigliano. Nel 1905, forte delle sue relazioni con il mondo imprenditoriale europeo, egli costituì – con la partecipazione di capitale inglese – la prima pettinatura italiana conto terzi, che negli anni successivi assunse rapidamente le fattezze di un imponente complesso multipiano con copertura “a dente di sega”. Nel 1916 la società si sciolse, e Carlo Trossi e il figlio Felice trovarono nella Ditta Giuseppe Rivetti & Figli un nuovo e affidabile partner imprenditoriale. Con la successiva realizzazione della Filatura Rivetti (1919) e dei villaggi operai Trossi e Rivetti (1919-1924), prese definitivamente forma quel grande comprensorio industriale che nel giro di pochi decenni era destinato a mutare – secondo modalità piuttosto inusuali nel Biellese - l’assetto fisico e sociale di un territorio.
[La Strada della lana, Maria Luisa Barelli]