Dedicato "Ai giovani ufficiali dell'esercito italiano, reduci dall'Isonzo, dal Piave e dagli Altipiani. Ad essi incombe ora un sacrosanto dovere: trasfondere nella vita della Nazione quella disciplina delle masse che essi appresero nella vita militare per condurre il popolo italiano alla vittoria economica ed al benessere civile".
L'autore partecipava alla Missione Commerciale Italiana a Calcutta.