Inventario
Città di Biella | Complesso di fondi / Superfondo
Museo del Territorio Biellese | Complesso di fondi / Superfondo
Sezione Storico-Artistica | Livello
Collezione XII-XVIII secolo | Collezione / Raccolta
Maestro del Cristo della Domenica - Santi | Oggetto
Oggetto
Maestro del Cristo della Domenica - Santi
Data: 1460 - 1470
bibliografia
Indicazioni sul soggetto
Serie di santi
Frammentari e lacunosi, gli affreschi ornavano originariamente il catino absidale e le pareti della chiesa cimiteriale di Ponderano, dedicata ai Santi Fabiano e Sebastiano. La progressiva decadenza dell' edificio portò nel settembre del 1953 al crollo dell' abside romanica, e alla conseguente decisione di rimuovere gli affreschi rimasti (autorizzazione, 1954). Lo strappo particolarmente arduo a causa della pietrificazione dell' intonaco, fu rimandato ed eseguito qualche anno più tardi, nel 1958, da Guido Fiume, a spese del Comune di Biella che curò successivamente il trasporto degli affreschi al Museo (Estratto, 1958), in accordo con il Comune di Ponderano e la Soprintendenza alle Gallerie del Piemonte. Quattro sono i gruppi di dipinti superstiti che raffigurano teorie di Santi, Apostoli e i Santi titolari della chiesa Fabiano e Sebastiano. In particolare il pannello con i Santi acefali era in origine collocato in posizione centrale nell' abside, quello con i tre Santi sul lato sinistro, mentre i Santi Antonio e Agata, Fabiano e Sebastiano, erano sulle pareti della navata (Rilievo, 1958). Variamente studiati dalla critica, sono stati attribuiti dallo Sciolla a maestro biellese (1470 ca.) riconosciuto anche come autore del ciclo di affreschi absidali dell' Oratorio di S. Antonio Abate a Sandigliano, che ripropone immagini di Apostoli, nonchè del Cristo della Domenica (1470 ca.) del Duomo di Biella. Affinità rilevate anche dal Lebole, propenso a far riferimento a un pittore di cultura novarese, attivo per altro nella cella di Proh (Novara) e autore del S. Cristoforo della parrocchiale di Castellengo (datato 1460 ). Riferiti a pittore biellese anche da Paola Astrua, gli affreschi di Ponderano venivano ancora collegati al Cristo della Domenica di Biella, come pure al ciclo della Pieve di S. Stefano a Lenta, inoltre della stessa bottega erano ritenuti gli affreschi dell' abside laterale dell' Oratorio di S. Sebastiano di Arborio (1460 ca.). Al corpus di opere che si è quindi andato via via delineando attorno all' anonimo maestro, è stato recentemente accostato l' affresco con S. Andrea, nell' Oratorio omonimo di Valdengo, dove ritroviamo lo stesso andamento a onde ricadenti del panneggio e la stessa impostazione della figura, visibili nei Santi del Museo, nonchè alcuni dipinti murali da poco restaurati alla chiesa del Castello di Verrone. Di buona qualità, gli affreschi rappresentano all' interno del Museo un importante documento sulla presenza in zona biellese di botteghe locali, prima del progressivo ma deciso affermarsi delle botteghe di Tommaso Cagnola e di Daniele De Bosis, dagli anni settanta del Quattrocento. Recenti studi (Riccardi 2003) hanno attribuito questo ciclo al cosiddetto Maestro del Cristo della Domenica, evidenziandone puntuali somiglianze con le altre opere attribuitegli.