Inventario
"Donazione dal Signor Lora Totino Felice a favore delli di lui figli Lora Totino Celestino, e Secondino con procura generale dal padre donante ai figli donatarii"
La donazione si riferiva a un "edificio di filatura ossia fabbrica di stoffe in lana col relativo movimento nonchè di alcuni beni rurali siti il tutto nelle fini di Praj Coggiola del dichiarato prezzo, e valore di Lire quarantamilacentosettanta di cui per la concorrente li lire ventimila a titolo grauito...". Felice Lora Totino era "venuto nella determinazione di rinumerare amendue li detti di lui figli dell'assidua loro opera prestata per tanto tempo ne far valer il negozio, ed industria paterni". Nel documento sono citati anche i beni posti a Trivero e quelli situati a Ricetto (oggi Recetto) e Sannazzaro (oggi San Nazzaro Sesia). Il lanificio è dettagliatamente descritto, idem per il "movimento" idraulico (turbina di legno) come anche gli altri immobil e i mobili, oggetti ("merci e fondi di negozio", ovvero materie prime, inclusa lana autraliana e merinos, semilavorati, pezze finite, "droghe" cioè coloranti per tintoria ecc.), macchinari ecc. nell'accluso inventario. Nello stesso inventario si fa cenno alla "stoffa in rimanenza Milano" che potrebbe far intendere un magazzino (fondaco) o negozio di smercio dove, in effetti, sembra che i Lora Totino avesse il maggior numero di clienti (vedi elenco dei crediti commerciali nelle immagini allegate).
L'atto fu rogato dal notaio Matteo Sandretti di Serravalle Sesia
All'atto di donazione è allegata copia del testamento pubblico dii Felice fu Martino Lora Totino di Trivero datato a Pianceri il 16 marzo 1866 rogato dallo stesso notaio Sandretti. Nelle volontà testamentarie si legge del legato a favore della Congregazione di Carità di Trivero Matrice "sua patria" di una rendita di 20 lire (per la cui esecuzione fu incaricato il figlio dottor Luigi). Ai figli Celestino e Secondino era pertoccata la donazione del 16 gennaio ultimo scorso, alla figlia Maria, coniugata con Quirico Lora Tonetto, non sarebbe spettato alcunchè in quanto già liquidata. Alla figlia Rosa, la legittima e l'usufrutto, finchè fosse rimasta nubile, sulla terza parte dei suoi beni esclusi dalla donazione. Al figlio Luigi, all'epoca studente in medicina, la legittima, i restanti due terzi in usufrutto e i tre terzi in nuda proprietà (con eredità spettante agli eventuali di lui figli).
Allegato anche l'atto di "Emancipazione accordata dal Lora Totin Felice fu Martino in favore delli di lui figli Celestino e Secondino di Praj Coggiola" sottoscritta a Mosso Santa Maria il 16 dicembre 1865 dinnanzi l'avvocato Bartolomeo Della Torre, giudice del Mandamento di Mosso. Il documento riguardava i due figli maggiorennt "seco lui ora coabitanti" a Pray in ordine alla paternta potestà e alla libertà di "contrattare, comprare, vendere, stare in giudizio e fare qualsiasi atto e contratto cui possa addivenire una persona indipendente"