Inventario
2693 appartenente a Grometto Antonio fu Pietro | Oggetto
2694 appartenente a Grometto Antonio fu Pietro | Oggetto
2695 appartenente a Grometto Agostino fu Pietro | Oggetto
2696 appartenente a Grometto Agostino fu Pietro | Oggetto
2702 appartenente a Perona Martino fu Antonio | Oggetto
2703 appartenente a Perona Martino fu Antonio | Oggetto
2704 appartenente a Perona Martino fu Antonio | Oggetto
2705 appartenente a Grometto Antonio fu Pietro | Oggetto
2706 appartenente a Perona Steffano fu Michele Antonio | Oggetto
2707 appartenente a Grometto Agostino fu Pietro | Oggetto
2708 appartenente a Grometto Antonio fu Pietro | Oggetto
2709 appartenente a Caneparo Lorenzo fu Agostino | Oggetto
2710 appartenente a Caneparo Lorenzo fu Agostino | Oggetto
2711 appartenente a Caneparo Lorenzo fu Agostino | Oggetto
2712 appartenente a Caneparo Matteo fu Pietro e Giovanni Lorenzo | Oggetto
2713 appartenente a Franzone Antonio fu Francesco | Oggetto
Fondo
Fondo Ditta Mario Mira
Data: 1906
Data topica Mosso Santa Maria
Il piccolo fondo è costituito solo da registri contabili (solo per l’esercizio 1906) del commerciante di tessuti Mario Mira di Mosso Santa Maria. Un libro giornale, un libro mastro, un libro inventario e gli altri volumi testimoniano l’attività di rivendita a grossisti e, soprattutto, al dettaglio del negoziante mossese. La documentazione offre un’interessante “visuale”, seppur limitata cronologicamente, sulla realtà del commercio tessile locale a partire dai fornitori del rivenditore (sul quale non si hanno altre informazioni di sorta). Mario Mirasi riforniva presso la ditta Frette di Monza per la biancheria, dai lanifici Gregorio Reda e Picco & Barberis, entrambi di Valle Mosso, per i panni di lana, da Luigi Poma di Biella per le stoffe di cotone, dalla fabbrica di Celestino Bellia di Pettinengo per la maglieria, dalla Manifattura di Lane in Borgosesia per la flanella ecc. L’istituto di credito d’appoggio dell’esercente era la Banca Popolare di Valle Mosso. Purtroppo da una verifica della contabilità emerge che le passività di esercizio superavano di gran lunga le entrate, motivo per cui, forse, l’attività di MarioMira ebbe vita breve