"Progetto di un palco scenico mobile nel salone della Società degli Operai di Piedicavallo"

Il "progetto" riguardava una struttura "amovibile, cioè tale da comporsi e scomporsi a piacimento senza alcun guasto od ingombro nella sala, nel caso in cui essa volesse usarsi libera in tutta la sua estensione". L'idea era nata in contemporanea con quella di istituire la Società Filodrammatica (che all'inizio non prevedeva di edificare un teatro autonomo rispetto alla sede della Società Operaia di Piedicavallo). Il palcoscenico si sarebbe costruito "a spese dei filodrammatici sussidiati mediante anticipazioni o prestiti di altri consoci operai, lo scopo della cui società è la estensione e l'educazione dei suoi membri, e dei loro figli e dipendenti".
La Società Filodrammatica, che nasceva in seno alla Società Operaia, era all'epoca composta dal direttore, Antonio Janutolo Gianot (vicepresidente della Società Operaia stessa) e da altri sette membri. Il "programma" esplicitava non solo la parte tecnica relativa alla struttura, bensì le intenzioni del neonato sodalizio filodrammatico e le sue modalità operative e di sostentamento.
Presenti anche due fotocopie integrali.