Inventario
Documento
"Bozza di cronistoria delle Officine di Chiavazza per l'Albo d'Onore del Comune di Biella", circa 1990
Data: circa 1990
Data topica Chiavazza
"Bozza di cronistoria delle Officine di Chiavazza per l'Albo d'Onore del Comune di Biella".
Nel testo è scritto che le Officine di Chiavazza sono nate prima della Grande Guerra, probabilmente nel 1906, per iniziativa di tre soci: Riccardo Ceria, Ermanno Chiappa e Giovanni Vergnasco. Per tutto il periodo bellico la produzione è di tipo militare (proiettili), poi, con l'ingresso nella società di Vittorio Piana, la ditta comincia a costruire macchinario tessile. Nel 1931, liquidati i soci, Giovanni Vergnasco (1877-1943) diventa l'unico proprietario coadiuvato dai figli Renzo e Fulvia. Nel 1948, Renzo Vergnasco ristruttura i fabbricati situati in via Milano. I figli di Renzo, Gianni e Roberto, proseguono l'attività dopo la morte del padre (1975) e dopo il ritiro della zia Fulvia. Ai tempi di Giovanni Vergnasco i dipendenti addetti erano 40, all'epoca della redazione della cronistoria si erano ridotti a 6-8. Nello stesso periodo, il 30% della produzione era destinata all'esportazione: Grecia, Russia, Marocco e Sud Africa
Nel testo è scritto che le Officine di Chiavazza sono nate prima della Grande Guerra, probabilmente nel 1906, per iniziativa di tre soci: Riccardo Ceria, Ermanno Chiappa e Giovanni Vergnasco. Per tutto il periodo bellico la produzione è di tipo militare (proiettili), poi, con l'ingresso nella società di Vittorio Piana, la ditta comincia a costruire macchinario tessile. Nel 1931, liquidati i soci, Giovanni Vergnasco (1877-1943) diventa l'unico proprietario coadiuvato dai figli Renzo e Fulvia. Nel 1948, Renzo Vergnasco ristruttura i fabbricati situati in via Milano. I figli di Renzo, Gianni e Roberto, proseguono l'attività dopo la morte del padre (1975) e dopo il ritiro della zia Fulvia. Ai tempi di Giovanni Vergnasco i dipendenti addetti erano 40, all'epoca della redazione della cronistoria si erano ridotti a 6-8. Nello stesso periodo, il 30% della produzione era destinata all'esportazione: Grecia, Russia, Marocco e Sud Africa